CASERTA – Vincenzo Maiuri stenta a credere ai propri occhi per quello che sta accadendo da sei partite a questa parte. La debacle contro il Molfetta è il culmine di un momento di crisi, con le quattro reti pugliesi che hanno silenziato i falchetti, in doppio vantaggio nei primi venti minuti.
ERRORI. In sala stampa, a fine partita, è enorme la rabbia del trainer: “La squadra fino all’episodio dell’infortunio di Pambianchi e Di Somma aveva fatto bene. Abbiamo giocato, trovato due reti ed era in netto controllo. Poi abbiamo preso il 2-1 commettendo il solito errore ed abbiamo perso i due difensori centrali senza averne altri a disposizione. Ci siamo arrangiati con ciò che avevamo. Ma, proprio per questo avremmo dovuto badare al sodo. Ed invece abbiamo regalato anche il secondo gol. Le altre reti sono, poi, figlie soprattutto della non appartenenza al ruolo. Poi la squadra è andata anche in totale insicurezza con l’uscita dei due centrali. Ma a quel punto lì, uomo contro uomo può giocarci anche un centrocampista”.
L’UMILIAZIONE. Per Maiuri non è accettabile il momento vissuto: “Ci dobbiamo ricoprire di vergogna tutti. Io in prima. La porterà addosso per sempre. Non mi è mai successo una situazione del genere, anche quando allenavo squadre che dovevano salvarsi. L’allenatore è il primo responsabile di tutto ed io mi devo vergognare. E’ un’umiliazione grandissima quella che è maturata in queste sei partite. I tifosi? Hanno incitato la squadra fino all’ultimo, dimostrando la solita maturità. Dopo il triplice fischio è stato giusto che c’abbiano mandato a quel paese”.