Era agosto del 2010 quando una vera e propria telenovela tra Sparaco, Di Stanislao, Neri e poi Verazzo, si concluse a favore di quest’ultimo che il 24 agosto divenne il nuovo presidente. Un ritorno al passato dopo le ultime vicende che hanno interessato la Casertana Fc relegato ora nel dilettantismo dopo otto anni di calcio professionistico. Sconforto, rabbia, delusione da parte di tutto l’ambiente verso chi in tutto questo tempo, anno dopo anno, campionato dopo campionato, aveva sempre parlato di progetti ambiziosi per la Caserta e la Casertana. Improvvisamente tutto sparito e il presidente D’Agostino (che ha già preannunciato di essere pronto a rivolgersi fino al Tar del Lazio) crollato dall’altare alla polvere. Bisogna guardare in faccia la realtà e convincersi che la C è persa. Almeno per quest’anno poichè la speranza è che venga costituita una società in grado di iscriversi e vincere la serie D. Sogni che vanno riposti momentaneamente nel cassetto dal momento che non ci sono imprenditori, al momento, disposti a investire. Il sindaco Marino ha lasciato capire di essere in contatto con qualcuno, ma non c’è ancora nulla di concreto. Perciò bisogna sperare almeno nella quarta serie perchè pensare di giocare nuovamente l’Eccellenza è assurdo. Meglio fermarsi un anno e programmare il 2022. Attendiamoci dunque un’estate come quella del 2010 quando tra il Corso Trieste sotto lo studio Barletta e fuori i cancelli del Pinto, dovevamo rincorrere, imprenditori, professionisti e tutte quelle figure accostate alla Casertana. Sembravano ricordi sbiaditi e invece siamo stati costretti a chiudere gli occhi e ricordare. E non è piacevole pensare che abbiamo fatto un passo indietro di undici anni tra incertezze e tantissimi dubbi sul futuro della Casertana.