AVERSA – Uno sguardo indietro verso quanto fatto ed uno proiettato in avanti verso una programmazione a lungo termine per la realtà calcistica più importante dell’Agro aversano. Il presidente Pellegrino, in occasione della conferenza stampa per la presentazione del tecnico Sannazzaro, si è a lungo espresso su temi riguardanti la società normanna e i rapporti con l’amministrazione comunale aversana.
IL RITORNO DI SANNAZZARO. “Che dire del tecnico? Per me è come uno di famiglia, che conosce bene le dinamiche e le prerogative di questa società. Anche lui è d’accordo con la mia idea di calcio, consistente nel portare avanti un progetto a lungo termine con calciatori giovani da far crescere all’interno della società”.
A PROPOSITO DI UNDER… : “Che soddisfazione quella di essere stati premiati con il riconoscimento di terzo club del girone H per impiego degli under, e non dimentichiamoci di esser stati i secondi in tutti i gironi di Serie D per età media. I nostri “esperti” sono calciatori come Gallo, Faiello o Ndiaye che a malapena hanno 23 anni. Abbiamo deciso di puntare sui giovani per tanti motivi: inutile nascondere che essendo una società giovane non possiamo, almeno per il momento, permetterci giocatori affermati, ma a prescindere da ciò questa è per l’appunto la mia visione di calcio. Nel 1987, prima annata in cui l’Aversa è arrivata in quarta divisione, io che ero presente nel ruolo di direttore sportivo decisi di dare vita ad una squadra giovanissima sebbene non vigesse alcuna regola riguardo l’obbligo di schierare under”.
CHI SARÁ TRATTENUTO. Obiettivo comune della dirigenza normanna sarà quello di convincere i migliori elementi della rosa della passata stagione a restare ad Aversa per poter avviare un progetto a lungo termine basato su giovani che hanno già dimostrato di poter competere in Serie D. A tal proposito il presidente Pellegrino si esprime in questo modo: “Spingeremo i calciatori a proseguire la loro attività sportiva qui, ma più di questo non possiamo fare. Ognuno fa delle scelte personali e chiaramente non possiamo trattenere tutti. È innegabile il fatto che tutti parlino di questi ragazzi, autori di una stagione straordinaria. Con alcuni abbiamo già parlato di rinnovo e con altri ci sono già ottime premesse che porteranno a delle “fumate bianche” nei prossimi giorni. Chiaro che poi ci saranno delle integrazioni rispetto alla rosa della passata stagione ma sempre sulla falsariga che ci ha caratterizzati fin qui, con l’acquisto di volti poco noti ma che abbiamo già adocchiato da tempo e che siamo interessati ad inserire nell’organico”.
I RAPPORTI CON L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE. Dopo qualche problema ad inizio anno in relazione alla gestione dello stadio “A. Bisceglia”, che generò vedute opposte tra il presidente Pellegrino e la giunta comunale con a capo il sindaco normanno Alfonso Golia, la situazione sembra essersi capovolta nel corso delle ultime settimane. A seguito dell’obiettivo salvezza centrato, il primo cittadino aversano è stato ospite della società granata all’amichevole organizzata per celebrare il mantenimento della categoria. Al termine della conferenza stampa il numero uno normanno si è soffermato a discutere anche riguardo il suo rapporto con le istituzioni, concludendo con un appello agli imprenditori dell’Agro aversano affinché supportino, soprattutto economicamente, il progetto calcistico della città: “I rapporti con l’amministrazione sono sempre stati basati sul rispetto reciproco. Credo che il sindaco debba essere, e spero lo sia, fortemente interessato verso qualunque cosa porti in alto il nome della città. Il Real Aversa gioca a calcio a livello nazionale e dunque dovrebbe essere motivo d’orgoglio per il primo cittadino da cui ci aspettiamo un sostegno concreto. In passato ci sono state situazioni difficili che sono note a tutti, ma ad oggi ci aspettiamo che l’amministrazione ci stia vicino e faccia gli interessi della città. A malincuore ad oggi è evidente che senza Guglielmo (Pellegrino, il presidente fa riferimento a se stesso n.d.r.) il calcio ad Aversa non esisterebbe, e dunque non è minimante ipotizzabile andare avanti basandosi su di una sola persona. Bisogna coinvolgere tutti, in particolar modo la tifoseria: se riuscissimo a portare 2000 persone allo stadio ogni domenica non avremmo bisogno di alcun sostegno economico, ma bisogna far capire che, anche a costo di vendere a prezzi popolari, un minimo va pagato perché solo in tal modo possiamo permetterci di svilupparci. Concludo con un’appello agli imprenditori e ai commercianti del posto: stateci vicino e prendete parte al progetto, le porte della società sono aperte a tutti. Quello di Aversa è un territorio vasto, e sicuramente la classe imprenditoriale del posto ha le carte in regola per finanziare un progetto che fino ad oggi è stato curato esclusivamente dal sottoscritto”.