REAL AVERSA, UNA STAGIONE A CENTO ALL’ORA. Dalla prima vittoria ai momenti chiave: tutte le tappe dei normanni verso la salvezza



AVERSA – Una stagione entusiasmante quella che il Real Aversa ha portato nelle case dei propri tifosi: prima il passaggio da Promozione a Serie D, poi la meritata salvezza e la volontà – come ribadito dallo stesso Pellegrino – di far tornare il calcio aversano ad alti livelli. Tanti i momenti clou dell’anno calcistico normanno, che si è concluso in modo soddisfacente: ricco di emozioni, il campionato interregionale ha messo a dura prova gli uomini di De Stefano, che tra alti e bassi hanno raggiunto l’obiettivo stagionale. Questo il riepilogo della stagione granata.

IL DOPPIO SALTO DI CATEGORIA. Proprio un anno fa parte la scalata del Real Aversa al massimo campionato dilettantistico: dopo una stagione da urlo dominata in Promozione con la guida tecnica di Sannazzaro, il 20 maggio arriva la sospensione dei campionati causa corona-virus: con un vantaggio di 13 punti sulla seconda in classifica i conti sono presto eseguiti, è promozione diretta. A fine giugno, la notizia che rende felici tutti i tifosi granata: viene annunciato l’acquisto del titolo di Serie D del Tre Pini Matese che, fusosi con il Vairano, cede al club di Pellegrino il titolo nella massima lega dilettantistica campana.



Pellegrino, De Stefano e Filosa

L’ANNUNCIO DEL TECNICO E LA ROSA CHE PRENDE FORMA. Appena qualche giorno dopo, il 10 giugno, viene annunciato De Stefano come allenatore della società: il tecnico partenopeo non ha esperienze in Serie D, ma viene da campionati di Promozione ed Eccellenza. Sebbene inesperto della categoria e guida di una squadra giovane e creata da zero, decide di portare avanti comunque l’idea di un calcio propositivo: uno degli elementi che daranno forma alla salvezza di fine stagione. La squadra comincia a prendere forma: da luglio a settembre, a partire dall’acquisto del capitano Varchetta in data 7 luglio, allo stadio “Bisceglia” è un via-vai di gente. La squadra è passata dalla vittoria della Promozione a dover difendere la Serie D nel giro di qualche mese, è dunque facile comprendere come la squadra sia stata rivoluzionata in tutto. La stragrande maggioranza degli acquisti, opera della triplice collaborazione tra presidente, direttore sportivo e guida tecnica, risulta azzeccata nella scelta: sono pochi i calciatori che cambieranno squadra a campionato in corso, mentre una buona parte troverà la via della consacrazione ad Aversa finendo sui taccuini di molte squadre, anche di categoria superiore.

L’esultanza di Varchetta durante il match d’andata contro il Gravina

L’AVVIO DI CAMPIONATO E LA PRIMA STORICA VITTORIA. Il 27 settembre parte il primo campionato di Serie D per il Real Aversa. Il calendario non favorisce i normanni che trovano subito contro il Casarano, una delle squadre favorite per la vittoria finale: il match viene perso, così come la gara contro il Brindisi, ma è alla terza giornata che i normanni dimostrano di non essere una comparsa. Al “Bisceglia” va in scena il match contro il Gravina: come in un film, a segnare la prima storica rete dei granata è proprio il capitano, Varchetta, che con un colpo di testa mette sui binari giusti il match, che terminerà sul risultato finale di 2-1. Arriva la prima vittoria del Real Aversa.

TRA ALTI E BASSI. Dalla gara contro il Gravina a quella contro il Lavello, comincia a palesarsi quella che è la natura bifronte della squadra di De Stefano: la rosa esprime un buon calcio, impensierisce e non poco avversari anche più blasonati, ma i risultati non sempre premiano gli sforzi dei casertani. La resa del team è imprevedibile ed altalenante, ma trova la quadra nella sfida contro il club allenato da Karel Zeman: al “Bisceglia” si assiste ad uno dei match più belli dell’intera stagione, dominando in lungo e in largo un Lavello che ha nomi sicuramente più altisonanti di quelli normanni: il match termina, con grande sfortuna e rammarico per i padroni di casa, sul risultato di 1-1, ma comincia a diventar chiaro a tutti che il Real Aversa, quando è in giornata, può far male davvero a chiunque.

LA SCONFITTA A TAVOLINO DI FRANCAVILLA. Alla dodicesima di campionato arriva il primo match da non fallire per la lotta alla salvezza: i lucani sono a quota 13 punti, i normanni inseguono a due lunghezze di distanza e non vogliono mancare l’appuntamento con la vittoria. La gara procede su ritmi serrati e viene sbloccata dal giovane Messina, che con la rete dello 0-1 consente alla propria squadra di vincere. A fine partita però, non c’è disperazione sui volti dei rossoblù, né tantomeno gioia sulle facce granata: c’è stato un errore nella sostituzione di un calciatore (Mariani, classe 2000, viene sostituito dal classe 2001 Pagliuca n.d.r.), la regola degli under non è stata rispettata e dunque verrà comminata agli ospiti la sconfitta per 3-0 a tavolino.

IL MOMENTO D’ORO DEI GRANATA… Arriva il mese di febbraio, e con esso una svolta fondamentale nel campionato granata: Casarano, Brindisi e Gravina, una squadra che in quel momento è al secondo posto in classifica e due contendenti per la salvezza finale. Il Real Aversa ci prova, dà il massimo e… ci riesce: tre vittorie su tre, 7 goal realizzati e 0 subiti. Col senno di poi non sarebbe poi così sbagliato dire che a partire da febbraio i normanni gettano le basi solide su cui costruire il mantenimento della categoria.

…E QUELLO BUIO. Non sempre però le cose vanno per il verso giusto, e nel calcio dopotutto si sa: bisogna godersi i momenti di gloria, che durano appena 90′, e sperare che quelli di sofferenza tardino ad arrivare. Dopo le tre grandi vittorie, che tra le altre cose arrivano al “Papa” di Cardito a causa dell’inagibilità del terreno di gioco del “Bisceglia”, il covid attanaglia la società normanna costringendola ad uno stop forzato e, cosa ben più grave, diventa causa di gravi sofferenze per il tecnico: la compagine granata, come giusto che sia, subisce il contraccolpo psicologico e si rende suo malgrado protagonista di alcune prestazioni sottotono, salvo poi agguantare i pareggi contro Team Altamura e Taranto che tornano a ridare speranza alla tifoseria.

LE ULTIME DUE DI CAMPIONATO. Arrivati agli ultimi 180′ di campionato, la tensione è palpabile vista la vicinanza delle squadre in lotta per la salvezza: a tranquillizzare gli animi normanni il ritorno dei tifosi allo stadio che riempiono, per quanto concesso, gli spalti del “Bisceglia” in vista della sfida contro la Puteolana ultima in classifica. La gara è serrata, le due squadre hanno forse più paura di subire goal che speranza di siglarlo, e al 60′ il risultato è fermo sullo 0-0. Poi Ziello dalla trequarti e Chianese dal dischetto regalano la gioia dei tre punti alla squadra, che è pronta al tutto per tutto allo stadio “Italia” di Sorrento. All’ultima giornata, retrocessa aritmeticamente la Puteolana, a giocarsi la categoria sono Real Aversa e Brindisi: ai granata basta un punto per suggellare la qualificazione alla prossima Serie D, in caso di sconfitta e vittoria del Brindisi sul Portici sarà spareggio. La gara di Sorrento è un’altalena di emozioni: Cassandro firma il vantaggio da punizione, Liccardi e Cassata lo ribaltano prima della rete da almanacco di Messina. Nel secondo tempo, guarda caso, Varchetta sigla l’ultima (contro il Gravina la prima n.d.r.) rete della stagione granata, mettendo in ghiaccio il risultato. Negli ultimi istanti arriva il pareggio di Cacace, ma ormai la salvezza non può più essere compromessa. La vittoria del Brindisi sui partenopei finisce per diventare motivo di gaudio: sorpasso in classifica e campionato chiuso in 15^ posizione per i granata.

L’ANNO CHE VERRÀ. Giunta al termine della stagione 2020/21, la società normanna non sta nella pelle e non vede l’ora di ripartire con il prossimo campionato. Cosa dovranno aspettarsi i tifosi granata? Stando ad ascoltare le parole del presidente Pellegrino, un campionato in pianta stabile, non al cardiopalma come l’ultimo, per gettare le solide basi di un ritorno al calcio che conta nella città aversana. I tifosi sono avvisati, ci sarà da divertirsi.


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