PIEDIMONTE MATESE – Turno di riposo per il Matese che questo fine settimana non scenderà in campo visto lo stop imposto dalla lega per far recuperare altre gare non giocate a causa del Covid. La formazione biancoverde sta continuando gli allenamenti in vista dello spareggio play-off di domenica prossima contro la Recanatese quando al “Ferrante” torneranno anche i tifosi seppure in minima parte viste le normative Covid.
Grande entusiasmo in casa matesina dopo l’exploit in casa del Porto Sant’Elpidio e il quattro posto conquistato. Per raggiungere i play-off però è ancora lunga visto che in classifica le inseguitrici corrono. Corrado Urbano dovrà catechizzare al meglio i suoi ragazzi per avere la meglio su una squadra, la Recanatese, che nel girone di ritorno ha fatto faville. Proprio il tecnico biancoverde ha rilasciato una lunga intervista a “Tutti pazzi per il calcio minore”, il crazy stage condotto da Domenico Vastante targato SportCasertano.it
L’ANALISI. Molto soddisfatto dopo la vittoria, il tecnico analizza la gara e il moemnto dei suoi calciatori: “Siamo stati bravi a sbloccarla subito, l’abbiamo amministrata bene sebbene ci siamo presentati alla partita con due squalificati, Palombo e Setola infortunati seriamente e Ricci acciaccato. Sono sincero, non è stata una delle nostre migliori prestazioni ma credo che in questa fase di stagione bisogna portare i punti a casa, ci troviamo in quella posizione inaspettata dall’inizio di stagione e ce la vogliamo giocare fino alla fine, quanto meno vogliamo provarci, fa piacere a me, alla squadra, alla società e all’ambiente – e sugli ospiti continua- Anche se avevano saputo della retrocessione, hanno giocato fino alla fine come è giusto che sia e noi abbiamo sofferto la loro rapidità e la loro vivacità sul piano fisico, facciamo sempre molto fatica su campi in erba naturale dopo esserci allenati in settimana sul sintetico però alla fine riusciamo a portare a casa i punti che è la cosa più importante”.
LA FORZA. Nonostante le ben cinque defezioni, i calciatori che sono andati in campo non hanno sfigurato ed Urbano ci ha spiegato il perchè: “Questo è positivo ed è frutto della forza dei ragazzi, è stata il gruppo, di solito si dice così ma è la realtà. Inizialemnte non siamo stati bravi a fare squadra e mi ci metto anche io, poi con l’innesto di alcuni calciatori a dicembre per i quali è stata brava la società, il direttore Corsale che ha trovato prima gli uomini e poi i calciatori, siamo riusciti a diventare un gruppo e anche una squadra, anche chi ha giocato di meno, ha fatto la sua parte e alla fine siamo riusciti a portare a casa un risultato pieno”. Sui play-off invece si dovrà ancora attendere – Io credo che bisognerà aspettare l’ultima giornata, ci saranno squadre che dovranno recuperare e scontri tra le altre che se la giocano. È difficile perchè lo determineranno gli scontri diretti, avremo in casa Pineto e Recanatese e in quelle due partite ci giocheremo molto della possibilità di accedere ai playoff senza trascurare le trasferte di Giulianova e Rieti, la prima non regala niente a nessuno ed ha un allenatore esperto, Bitetto che ha ottenuto ottimi risultati, e il Rieti che ha un’ottima intelaiatura di squadra, si deciderà tutto all’ultima giornata. Bisogna ragionare anche sul terzo posto dell’Albalonga, ci saranno sei o sette squadre che si giocheranno tre posti”.
L’ESPERIENZA MATESINA . Il tecnico ripercorre il cammino matesino, dopo il grande inizio, la piccola crisi, la fiducia del presidente e la striscia record di sedici risultati utili consecutivi e fa un bilancio.: “Chiaramente il bilancio della prima parte non è stato positivo, ho sempre ringraziato la società che nei momenti più difficili in cui la gran parte delle società avrebbe fatto la scelta più giusta di esonerare l’allenatore, loro invece mi hanno confermato, dopo aver avuto un colloquio nel quale cercammo di capire se io fossi stato ancora convinto di mantenere la categoria. Da quel colloquio ne siamo usciti meglio di prima, ci siamo detti che bisognava fare qualcosa e quel qualcosa è stato fatto. Da lì a fare sedici risultati utili non se li aspettava nessuno, i segreti nel calcio non esistono, è venuto tutto man mano, si è creato un gruppo di ragazzi che con unità di intenti si sono messi sotto, sono aumentate certezze ed autostima e il calcio è fatto di queste cose qua, poi l’aspetto tecnico e quello tattico sono importanti ma fondamentale è stato il gruppo. Il bilancio ad oggi non può essere altro che positivo, la seconda parte di stagione è stata straordinaria, nelle ultime venti abbiamo ottenuto 41 punti dietro solo al Campobasso che ne ha ottenuti 44. Credo sia un cammino da squadra di vertice che nessuno si aspettava e ne siamo ben contenti. Non è stato facile, I ragazzi hanno giocato dopo il covid ogni tre giorni, c’è un filo di stanchezza dal punto di vista fisico ma a livello motivazionale sono motivati, se ci siamo ritrovati a cambiare l’obiettivo in corsa è stato solo merito dei ragazzi che hanno stravolto quelle che erano le nostre aspettative”.
LA DIFESA DI REGA. Nei momenti difficili, la società, nelle figure di Rega e Loffreda, il mister non si è mai sentito solo ma anzi supportato: “Devo dire che quando furono fatti discorsi nel periodo di crisi, stesso io proposi di valutare uno step di quattro-cinque partite e che se dopo i ritocchi le cose non fossero cambiate, sarei stato io a farmi da parte, sarebbe stato giusto così. Alla fine Non ho cambiato metodologia, il mio lavoro è stato sempre lo stesso, da parte mia c’era sempre la consapevolezza di trovare un qualcosa che potesse farci migliorare e questo grazie alla stima della società che ha avuto verso di me. Siamo stati bravi ad uscire dalle sabbie mobili in cui eravamo e poi a crearci una struttura che ci ha permesso di fare questo tipo di campionato che nessuno si aspettava ed oggi credo faccia piacere a tutti che il Matese si stia creando un’identità nel campionato di Serie D, anche a libello di serietà della società e di visibilità credo abbia acquisito posizioni e spazio importante.”
IL FUTURO. Il tecnico ex Agnonese chiarisce quali siano le priorità: “Non abbiamo parlato anche se con il Presidente ci sentiamo tutti i giorni. A livello societario ci sono cambiamenti in atto, credo che sia il primo passo da fare per poi parlare di altro. Se si riuscisse a potenziare la società insieme alle persone che già ci sono è chiaro che si può fare bene come quest’anno ma al momento siamo concentrati sulle ultime partite per cercare di tirare fuori il massimo possibile”.
LE NOVITA’. Con i possibili nuovi ingressi si moltiplicano le possibilità di aspirare a qualcosa di più di una Serie D ma Urbano resta fermo al momento con i piedi per terra: “Allo stato attuale bisogna crescere da tanti punti di vista, come struttura in modo particolare ma anche come struttura societaria, è chiaro che queste cose non vengono fatte dalla sera alla mattina. Già il fatto che si stia parlando con u gruppo importante significa che il nostro presidente è molto ambizioso, seppur molto giovane è un imprenditore preparato, anche nella sua azienda ha idee chiare a livello imprenditoriale, però non è coì semplice riportarle nel calcio che non è una scienza esatta, uno più uno fa sempre due, di sicuro lui ha idee abbastanza chiare da questo punto di vista e tutto è possibile ma ci vuole tempo, le crescite vanno fatte anche in maniera graduale”.
I GIOVANI. Al di là dell’apporto dei senatori, la realtà matesina ha messo in vestrina tanti giovani interessanti: “Al di là degli esperti tanti giovani si sono messi in mostra, in una rosa composta da ottimi calciatori, anche sul parco under siamo partiti in salita ma poi abbiamo trovato alcuni pezzi importanti, Palombo è 99 ma ha già quattro campionati importanti, Adusa, è un calciatore importante, Iannetta preso dall’eccellenza ma già pronto, poi Riggio, Setola, Motta, sono tutti cresciuti, Masi del 2000′ che ha già giocato a Sorrento, Taranto. Gli under sono cresciuti tanto, al di là dei pezzi importanti, le cose migliori le abbiamo fatte proprio nel parco under che è poi quello fondamentale, anche qui insieme al direttore, al presidente e Carlo Loffreda abbiamo trovato quei due e tre pezzi che hanno elevato il livello della squadra”.
I RICORDI PIU’ BELLI. Sebbene la stagione debba dire ancora molto, il tecnico indica i momenti di svolta che hanno cambiato il campionato del Matese: “Secondo me le partite chiave di questa stagione sono state due, la prima con la Vastese in casa prima di Natale dove siamo riusciti a vincere 3-0 e poi le prime due dopo il Covid, Col Tolentino e la gara d’andata col Vastogirardi, lì è cresciuta la squadra nella consapevolezza delle proprie forze, abbiamo cambiato sistema di gioco anche se credo che questi non facciano vincere le partite, abbiamo trovato equilibrio con l’arrivo di Cassese e Barone e siamo cresciuti. Al di là delle qualità umane nello spogliatoio e nel campo credo che Mario abbia fatto un campionato straordinario, è riuscito a fare entrambe le fasi e poi abbiamo trovato un attaccante funzionale per noi come Galeiso , ha fatto bene giocando con continuità con le sue caratteristiche, si è integrato molto bene con Abreu e schierando il 4-4-2 abbiamo ricavatoil meglio da questi ragazzi. Questo grazie anche a qualche calciatore che si è adattato ad un ruolo diverso rispetto al passato, è stata questa la forza di questa squadra, la disponibilità dei ragazzi a sacrificarsi, poi vittoria dopo vittoria abbiamo raggiunto quello che siamo oggi e vogliamo continuare a sognare senza presunzione”.