GUIDI SODDISFATTO DI UN ANNO DI CASERTANA. Il tecnico: “Abbiamo lavorato bene e meritiamo i play-off, qui mi sento a casa”



Un momento della conferenza stampa

CASERTA – Nella conferenza stampa congiunta, il tecnico dei falchetti Federico Guidi ha analizzato il percorso della Casertana che ha portato i rossoblù in zona play-off fino alla prossima partita con la Paganese: “Questa partita conta come tutte le altre, aldilà dei risultati e della classifica per riuscire a portare avanti la mentalità che ci ha contraddistinto durante la stagione. Grazie a  questo spirito siamo nei play-off, è un esame di maturità dal punto di vista mentale e i ragazzi hanno obiettivi personali da raggiungere.

Il percorso. Troppe sconfitte in casa?  Nel momento che la squadra raggiunge 44 punti significa che i risultati sono stati fatti, al “Punto” abbiamo perso qualche gara di troppo, ma abbiamo fatto tanti risultai in trasferta. Il fattore casa quest’ anno vale poco per le porte chiuse, l’analisi dev’essere lucida e dev’essere fatta sui reali obiettivi. Siamo partiti ad agosto, senza ritiro e con la squadra da rifare con solamente due amichevoli, c’erano calciatori a Potenza all’esordio nella squadra. Siamo ripartiti con la voglia di far emergere i giovani, se qualche ragazzo ha chiamate importanti è perché abbiamo espresso buon calcio. Abbiamo giocato le prime “in trasferta” ad Avellino, ci sono state difficoltà e forse è più giusto rimarcare lo spirito dei ragazzi che hanno sempre trovato lo stimolo. Raggiungere la salvezza con una squadra così giovane con sei giornate d’anticipo non è cosa banale e di poco conto, i play-off ben vengano, è una nuova opportunità di crescita. Provare ad accedere alla “Tim Cup” è una nuova prova di prestigio con avversari di caratura superiore alla nostra, non ho tanti rimpianti, ma ho negli occhi quello che i ragazzi hanno saputo fare. Sono venuto a Caserta perché sono rimasto colpito dai valori della famiglia D’Agostino, io e il mio staff venivano da un esonero e volevamo metterci in discussione in una piazza storica, conoscevamo le potenziali difficoltà, ma anche i pregi di una piazza così importante. Siamo partiti con buoni propositi, con le idee e la disponibilità dei calciatori potevamo raggiungere la salvezza. A dicembre, vista la situazione in classifica deficitaria, quasi speravamo come obiettivo massimo di raggiungere i play-out in casa, sono contento di quello fatto dai ragazzi”.



Mister Guidi (Foto Giuseppe Scialla)

L’annata di Guidi. “Il sentirsi in discussione fa parte della nostra professione, avevamo la consapevolezza con lo staff che i ragazzi stavano recependo le nostre idee. Quando sei all’inizio di un percorso e dai idee diverse sai che ci possono essere degli alti e dei bassi perciò siamo discontinui. Eravamo consapevoli che in tante gare meritavamo di più, per esempio con la Turris in casa o con la Ternana. Quando una squadra fa il 73% e tira 21 volte in porta e perde 2-0 con due tiri devi mantenere la tranquillità e devi avere fiducia in quello che uno dice. Dovevamo solamente aspettare la scintilla come a Francavilla, gli abbracci dopo il goal hanno esternato che credevano nel tecnico e nello staff. Ho avuto la fortuna di fare il settore giovanile, all’inizio paghi, ma alla fine ottieni il massimo risultato dallo sforzo iniziale”.

Sfida di domenica. Per domenica l’unico pensiero è quello di tutelare i diffidati come Matese, Ciriello e Del Grosso, non regalo nulla a nessuno. È un esame di maturità, non dobbiamo mancare di rispetto alla maglia e ai tifosi, in campo andrà la migliore formazione, quelli che avranno più voglia di vincere e portare a casa la partita”.

Il futuro. Guidi l’anno prossimo non vorrà fare la peggior difesa, stiamo lavorando con lo staff per migliorare quest’aspetto, ovviamente se tieni il pallone quasi elimini la possibilità di subire goal. Sicuramente miglioreremo quest’aspetto, vorrei dare importanza ad ogni singolo passaggio del gioco, studierò, approfondirò le idee, dobbiamo migliorare nella scelta dei calciatori e in qualche proposta. So che quello che chiedo è difficile da recepire, sono estremamente orgoglioso di come i ragazzi seguono le nostre idee e questo gratifica un allenatore. Cercheremo di gestire tante situazioni all’interno della quotidianità in maniera diversa, abbiamo analizzato, sappiamo cosa c’è da migliorare e cosa abbiamo fatto bene. Voto? Mi do un 6,5-7“.

La squadra. “I giovani devono inorgoglire tutti, quattro ragazzi del settore giovanile come Avella, Ciriello, Santoro e Matese titolari devono renderci orgogliosi. Tutti i ragazzi sono migliorati, chiaramente all’interno di una stagione ci sono coloro che riescono ad esprimersi meglio e altri peggio, ma fa parte del gioco. La fase difensiva parte da tutti, dagli attaccanti che devono riuscire a pressare e a mantenere tanta intensità, dai centrocampisti che devono raddoppiare e allo stesso tempo i difensori quando entrano nel duello devono dare l’anima. Se analizzate i goal subiti sono di due matrici: alcune volte in contropiede perché non siamo stati duri nei contrasti oppure quando schierati, dobbiamo cambiare mentalità e avere la voglia di non subire goal. Per tanti ragazzi era la prima stagione da protagonista, come i tre portieri, come Carillo e Buschiazzo alle prime stagioni da titolari, ad oggi siamo una delle peggiori difese, ma siamo la più giovane di tutta la Serie C. Quando giochi con tanti ragazzi è normale che ci possano essere delle ingenuità che ti fanno prendere goal, diventeranno più solidi. Santoro è un 99′, domenica potrebbe fare le 100 presenze, è pronto per spiccare il volo, quest’esperienza li renderà maturi”.

Play-off. Ogni tanto leggo che si mette in discussione l’impegno della squadra, non c’era un disegno dietro per non voler andare nei play-off. La squadra entra in campo per provare a vincere le partite, siamo consapevoli che sarà un’impresa titanica contro avversari come Bari, Catania o Juve Stabia. Affrontiamo squadre fortissime con un budget diverso, sappiamo di dover fare la partita perfetta e con un solo risultato. Noi proviamo a fare il massimo, a Catania abbiamo trovato un avversario più forte di noi che ci ha asfaltato. Con il Foggia, per esempio, è stata la più brutta partita, dobbiamo difenderci tutti insieme, ma sappiamo che quando giochiamo al massimo possiamo essere fastidiosi. Alla base c’è onorare la maglia, sappiamo di essere attori, ma non sappiamo se saremo protagonisti. 

Rapporto con il presidente. “È una grande soddisfazione essere ancora qui, ho trovato grande empatia e sinergia con il presidente, per il rinnovo ci abbiamo messo veramente poco. Sono una persona che deve fidarsi degli altri, nei momenti di difficoltà il presidente c’è sempre stato vicino, è stata la forza che mi ha invogliato a rinnovare. Ringrazio il presidente e il direttore, mi sento a casa e quando ti senti a casa lavori meglio”.

 


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