De Meo sprona il Mondragone: “Il ruolo di cenerentola del girone non ci appartiene”



MONDRAGONE – Dopo lo 0-0 del “Conte” contro la Nuova Napoli Nord la nostra redazione ha intervistato il tecnico del Mondragone Roberto De Meo. Queste le sue dichiarazioni.



Mister è ripartito il campionato di Eccellenza. Quale il vostro obiettivo per questa stagione?

“Il nostro obiettivo è guardare partita dopo partita senza regalare nulla e giocandocela con tutti per vincere. Non vogliamo avere il ruolo di cenerentola del girone perché ritengo non ci appartenga. Se gli altri saranno più bravi di noi gli faremo i complimenti e simbolicamente gli stringeremo la mano. Non è un campionato che stiamo disputando “tanto per”, ci teniamo a sottolineare questo”.

Negli ultimi giorni l’annuncio di tanti acquisti, segno che volete dire la vostra in questo torneo…

“I calciatori che sono arrivati a Mondragone sono sempre stati in orbita Eccellenza e avevano tanta voglia di rimettersi in gioco dopo il lungo stop. Il loro arrivo è legato ad un discorso che per quanto mi riguarda vale anche per il prossimo anno perché queste dieci partite ci servono per programmare. Molti di loro mi hanno stupito per la loro dedizione e il loro spirito di sacrificio ed è esattamente questo quello che voglio dalla mia squadra. Attualmente abbiamo una rosa di venticinque calciatori. Questo campionato ci servirà anche per capire i nostri punti di forza e di debolezza per limarli in ottica futura”.

Domenica solo uno 0-0 con la Napoli Nord, è soddisfatto?

“Possiamo dire che ci è mancato solo il gol perché la squadra ha creato tante occasioni. Nelle gambe avevamo solo cinque allenamenti e già mantenere i novanta minuti è stata una grande soddisfazione. Poi giocare come abbiamo fatto domenica non mi è dispiaciuto. Non abbiamo fatto una gara super, ma sono soddisfatto della prestazione dei ragazzi”.

Quali le insidie che può presentare questo campionato?

“La difficoltà di questo mini torneo sta nel fatto che somiglia molto ai play-off che sono una cosa totalmente diversa dal campionato. Se si vogliono vincere questo tipo di competizioni ci vogliono giocatori abituati a giocare questo genere di competizioni dove ogni partita può rappresentare un dentro o fuori”.


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