AVERSA – Quanto in fretta possono cambiare le cose: quello del calcio, si sa, è un mondo spietato, dove viene giudicato e messo sotto la lente d’ingrandimento un intero percorso in appena 90′ di gioco. Appena 6 giorni fa, dopo la sconfitta contro il Bitonto, dure critiche erano piovute ai danni della squadra normanna, a detta di alcuni incapace di esprimere un gioco di qualità e guidata da un tecnico che inesperto della categoria, come più volte ribadito dallo stesso De Stefano, non convinceva gli addetti ai lavori, tanto da lasciar pensare ad un possibile esonero dopo qualche prestazione deludente. Ebbene, appena 180′ di gioco, il tempo di due partite, la situazione si è completamente ribaltata: prima la vittoria sulla capolista Casarano, che ieri ha strapazzato il Portici con un roboante 4-0, poi quella in trasferta contro il Brindisi in doppia inferiorità numerica, hanno contribuito a riportare il sereno in casa Aversa e a fugare ogni dubbio circa l’allontanamento del tecnico ex Albanova dalla panchina. Ora sono attesi Gravina e Portici, per confermare quanto di buono visto finora e tentare l’assalto alle zone alte di una classifica che, cortissima, cambia continuamente e permette nel giro di due giornate di far approdare i granata dalla 17^ all’11^ posizione. Ma cosa ha portato al successo sui pugliesi?
LA DIFESA È IL MIGLIORE ATTACCO. L’ex tecnico della Seleção Gentil Cardoso lo predicava nel lontano 1960, e De Stefano ancora oggi rende attuali le sue parole: per l’ennesima volta è magistrale il compito svolto dalla difesa, e i patemi d’animo che attanagliavano i tifosi normanni dopo la notizia improvvisa della partenza di De Girolamo sembrano già un lontano ricordo: Varchetta dirige la difesa, Cassandro si dimostra sempre più importante sia in fase difensiva che di impostazione, Mariani sembra essere finalmente tornato quello di avvio campionato ed Avella si è integrato nel miglior modo possibile. Abilissima nel pungere e poi proteggere il risultato, l’Aversa non ha mai subito più di 1 goal nelle gare in cui è risultata vincitrice.
NO ANSIA DA PRESTAZIONE. Altro dato interessante è quello riguardante gli scontri diretti in zona play-out: ad eccezione della sconfitta nel match d’andata contro il Brindisi, l’Aversa fin qui ha steccato solo una volta nei match in zona bassa, ottenendo vittoria contro Gravina, Fasano, Francavilla (perlomeno sul campo) e Brindisi stesso, un pareggio contro la Puteolana ed una sconfitta, l’unica, contro i napoletani del Portici.
QUANDO SI PARTE? Altro elemento di forza a favore del Real Aversa in vista del match contro il Gravina tra le mura nemiche del “Vicino”, è che non sembra più spaventare i normanni la distanza dall’amato “Bisceglia”. Nelle ultime 4 partite lontano da Aversa (“Papa” di Cardito compreso), sono ben 7 i punti totalizzati sui 12 disponibili. Non è che il tanto discusso ed imperfetto manto erboso fosse un ostacolo più per i padroni di casa che per le squadre ospiti?
CHI SOSTITUISCE GLI ESPULSI. Come accennato sopra, il Real Aversa ha terminato il match in doppia inferiorità numerica, essendo stati espulsi Avella e Capone: cosa cambia per i normanni in vista della prossima? Se nel caso del centrocampista il problema quasi non si pone, avendo granata hanno vasta scelta a centrocampo e non essendo Capone, arrivato da poco, ancora riuscito a ricucirsi un posto da titolare, con Avella la situazione è più problematica, in quanto il giovane difensore è un titolarissimo nello scacchiere di mister De Stefano, e le uniche due opzioni che sembrano plausibili sono: difesa a 3 con Lanzillo a sostituire lo squalificato ed esterni di centrocampo Mariani e Ndiaye, oppure Faiello impiegato nel ruolo di terzino destro, solitamente svolto dall’ex Portici.