SANTA MARIA CAPUA VETERE – Alessio Martino è uno di quegli allenatori che si è sudato la scalata categoria per categoria, mettendo sempre in mostra la sua filosofia calcistica. Seppur diverse perplessità scaturiscano dai tifosi neroazzurri che non ne conoscono la carriera, il Gladiator non si è affidato all’ultimo arrivato, bensì ad un tecnico che mastica calcio ventiquattro ore su ventiquattro. Per lui è la seconda esperienza in Serie D dopo la prima parte di stagione vissuta alla Gelbison, di certo è una bella gatta da pelare, con la situazione di classifica complessa ed una stabilità di societaria da ritrovare nel suo computo totale.
DA CALCIATORE. Nato il 18 maggio 1983, Martino è di Casagiove ma è residente da diversi anni a San Prisco, ai confini con Santa Maria Capua Vetere. La sua esperienza da calciatore è stato breve rispetto al solito, ma parte con i migliori auspici nel settore giovanile della Casertana con cui sigla goal a bizzeffe nel ruolo di attaccante. Dopo aver fatto Giovanissimi ed Allievi Nazionali tra i falchetti, viene prelevato il Savoia con cui disputa gli Allievi Nazionali e poi si trasferisce nella Primavera del Palermo, affrontando gente del calibro di Daniele De Rossi, Fabio Quagliarella e Gaetano D’Agostino. La sua carriera si sviluppa tra Serie D ed Eccellenza, in cui mette a segno 108 reti tra Eccellenza e D, con le principali esperienze a Fano, Real Marcianise e Termoli. A trentuno anni l’ennesimo infortunio lo spinge ad appendere i scarpini al chiodo e da quel momento inizia la sua carriera da allenatore.
LA SCALATA. Nella stagione 2013-2014 inizia a campionato in corso alla Virtus Goti e non bisogna attendere molto per la prima gioia. L’anno seguente disputa un campionato alla pari con la Boys Caserta (poi divenuta Maddalonese) presieduta dalla famiglia Aveta, con la miglior difesa e ben 91 goal siglati. Le due compagini arrivano a pari punti, per cui è decisivo lo spareggio, giocato il 24 maggio 2015, al “Felice Squitieri” di Sarno che Martino vince per 4-1. In quella stagione il trainer ebbe modo di avere il suo primo incrocio con Salvatore e Mattia Aveta che, quest’anno lo hanno contattato. Dopo la successiva salvezza in Promozione con la Virtus Goti, si trasferisce all’Eclanese, team di Mirabella Eclano, che conduce alla promozione in Eccellenza al primo anno (2016-2017) e a due piazzamenti nei play-off nei successivi anni, nonostante in graduatoria ci fossero numerose squadre più attrezzate per organico e disponibilità finanziarie.
IL RECORD E L’ESONERO A SORPRESA. La scalata dalla Prima Categoria in Eccellenza in così pochi anni non passa inosservata alla Gelbison che gli dà la grande chance della Serie D nella stagione 2019-2020. In quel di Vallo della Lucania si rende protagonista di un approccio impressionante, di fatti subisce 0 gol nelle prime 6 giornate (record di inizio anno in Italia) e capitola solo nei minuti finali della sfida contro la Nocerina, accumulando 725 minuti di imbattibilità con Bernardino D’Agostino tra i pali. A quella partita seguono il pari a reti inviolate contro il Gravina e le sconfitte contro Audace Cerignola e Taranto. La Gelbison navigava in acque tranquille, con 13 punti in 10 giornate, ma all’improvviso il presidente Maurizio Puglisi decise di esonerarlo a sorpresa, al suo posto subentrò l’ex Gladiator Luigi Squillante. Una scelta non dettata dai risultati ma da qualche dissidio interno.
IL MODULO. Martino predilige il 3-5-2 ma si adatta ai giocatori che ha a disposizione. In passato ha schierato spesso anche la difesa a 4, col 4-3-3, quando serviva all’occorrenza (cosa che potrebbe ripetere all’ombra dell’Anfiteatro, considerando una rosa creata per il 4-3-3). Allenatore carismatico e di carattere, Martino ama lavorare con i giovani e di sicuro saprà far rendere al meglio la rosa piena zeppa di ragazzi, attorniata dagli esperti, del team neroazzurro. Pressing alto e possesso palla efficace le armi migliori di un tecnico emergente che vuole vivere di calcio. Vista la sua gavetta dalla Prima Categoria alla Serie D, la sua storia potrebbe assomigliare alla prima parte della carriera di Maurizio Sarri, partito dallo Stia in Seconda Categoria nel 1990-1991 per poi giungere trent’anni dopo alla conquista dello Scudetto con la Juventus e dell’Europa League. Proporzioni diverse, ma l’età è dalla sua parte. Ed al Gladiator tutti sperano che possa essere l’allenatore giusto per la salvezza.