SANTA MARIA CAPUA VETERE – Il giorno tanto atteso per le sorti del Gladiator è arrivato. Oggi nell’ufficio del sindaco a Palazzo Lucarelli, si svolgerà la riunione, richiesta dal primo cittadino di Santa Maria Capua Vetere Antonio Mirra, che vedrà presenti Salvatore Aveta, arrivato ieri sera dal Nord, Mattia Aveta e Giacomo De Felice, anch’egli tornato dopo alcuni giorni fuori città. In ballo c’è il destino del Gladiator, che mai come negli ultimi tre anni è allo sbando. Nel summit il sindaco tenterà in tutti i modi di ricucire lo strappo tra la famiglia Aveta e la città: un rapporto deteriorato dalla contestazione dei tifosi, palesato dal fatto che c’è un evidente delusione per i sacrifici compiuti e secondo loro non apprezzati dalla città.
LA TRASFORMAZIONE. Secondo i rumors di una vera e propria settimana d’inferno, gli Aveta padre e figlio si sono disaffezionati alla piazza e starebbero pensando di dimettersi, ma qui è doveroso, in questo momento, fare delle precisazioni. Da novembre il Gladiator è stata trasformata da A.S.D. (Associazione Sportiva Dilettantistica) ad A.R.L. (Cooperativa o Associazione a Responsabilità Limitata), una sorta di variante della S.R.L. La famiglia Aveta detiene il 67% delle quote (34% Mattia, 33% Salvatore) mentre Giacomo De Felice detiene l’altro 33%. Ragion per cui eventuali dimissioni non sono più un iter semplicistico come poteva accadere per l’A.S.D. Ora i soci, che siano di maggioranza e minoranza, hanno una responsabilità e ne rispondono sia in positivo che in negativo. Legalmente e penalmente.
GLI SCENARI. Fatta la giusta premessa, adesso è possibile individuare quelli che sono i possibili scenari che possono scaturire dalla riunione di oggi al Comune.
1: avviene la riappacificazione e l’ambiente si ricompatta, Tutti mantengono gli impegni e si ritornerebbe, dopo un processo di riavvicinamento, a far tornare in auge l’idillio che esisteva fino a due mesi fa tra la società e la tifoseria.
2: la famiglia Aveta è irremovibile sulle dimissioni, per cui da oggi dovrebbe cercare figure interessate ad acquistare il 67% delle quote societarie (divise in 34% o 33% oppure unite). In attesa di sviluppi, che potrebbero essere anche lunghi settimane o mesi, i calciatori più rappresentativi potrebbero chiedere il trasferimento presso altri club, in virtù del fatto che gli impegni presi con gli Aveta verrebbero meno. A quel punto il Gladiator avrebbe seri problemi di organico e proseguirebbe le prossime partite con tutti giovani o con chi resterà tra gli over. Ma va ribadito che la famiglia Aveta, fino alla cessione delle quote, risponde sempre della responsabilità.
3: la famiglia Aveta è irremovibile sulle dimissioni, per cui da oggi il sindaco Antonio Mirra, che non può permettersi danni collaterali dalla vicenda calcistica a quattro mesi dalle elezioni comunali, dovrà trovare, in collaborazione o no con De Felice, figure interessate ad acquistare il 67% delle quote societarie e garantire il futuro al Gladiator.
4: la famiglia Aveta è irremovibile sulle dimissioni ma, fino a fine stagione, ottempererà agli impegni presi dal punto di vista tecnico. Se da un lato si porta a termine l’annata, qualsiasi sia il piazzamento di classifica, dall’altro a fine anno, potrebbero trovare un accordo con De Felice per acquistare le quote di minoranza e spostare il titolo altrove.
5: la famiglia Aveta si dimette, Giacomo De Felice non riesce a portare a termine la stagione da solo senza l’aiuto di altri imprenditori e la squadra non prende parte a due gare, rinunciando al campionato. La scelta più estrema che tutti vogliono scongiurare.
Varie ipotesi, tutto si deciderà oggi.