CASERTA – Il ringiovanimento delle rose è un argomento sempre più in voga nel calcio attuale. Da un po’ di tempo numerose squadre danno spazio a ragazzi poco più che maggiorenni, i quali acquisiscono minutaggio sin dalla gioventù e possono ambire alla doppia strada: diventare punti forti delle squadre che hanno puntato su di loro oppure fare gola a squadre che calcano palcoscenici maggiori. Da tale punto di vista la Casertana del presidente Giuseppe D’Agostino è avanti, infatti già da tre anni sono tanti i prodotti della cantera rossoblu che stanno debuttando in Serie C. Durante la gestione del settore giovanile di Clemente Santonastaso, ora allenatore del Gladiator in Serie D, è partita una serie di esordi, da Michele Avella e Gianluigi Chiacchio ed è poi proseguita con Mattia Matese, Gabriel Pio Moccia, Vincenzo Ciriello, Nicola Longobardo e Francesco Pio Petito. Un ragionamento che va a braccetto col discorso premi di valorizzazione per l’utilizzo dei giovani, il cosiddetto “regolamento minutaggio giovani” che frutta entrate economiche nelle casse dei club che credono nei ragazzi.
IL PROGETTO GIOVANI. Se in estate è stata fatta una scelta come quella di Federico Guidi, si percepisce l’intenzione di aver optato per un profilo di allenatore che sa lavorare con i giovani, vedi le esperienze alla Fiorentina e nelle Nazionali giovanili azzurre, e che quindi sa toccare le corde giuste con chi si trova catapultato dalla Berretti alla prima squadra dall’oggi al domani. Un progetto giovani che non contrasta con le ragioni di classifica, considerando che i falchetti sono reduci da una striscia di quattro vittorie consecutive e dall’ingresso in zona play-off. E’ ovvio che l’affidabilità dei giovani, schierati quasi sempre dal trainer toscano, non passano inosservati agli occhi dei talent scout delle squadre di Serie A e Serie B che hanno messo nel mirino due giovani che sono inseriti tra le maggiori promesse italiane.
LA VIOLA. In primis Vincenzo Ciriello, giovane difensore classe 2002 che è stato richiesto da Fiorentina ed Empoli. Il talento di Cercola detiene un record destinato a rimanere imbattuto, infatti è stato il primo calciatore nato nel 2002 a debuttare in una sfida ufficiale professionistica del calcio italiano. Lo ha fatto il 28 luglio del 2018, prima ancora di compiere sedici anni, nella gara di Coppa Italia contro il Picerno, mandato in campo da Gaetano Fontana al posto di Salvatore Santoro. Un esordio che ha stabilito un primato inattaccabile per i coetanei, e che rappresenta un biglietto da visita niente male per la carriera del difensore campano. Per il giovane cresciuto nell’Asd Bombonera e dal 2016 alla Casertana, l’esordio da record non è rimasto una apparizione isolata, infatti in queste tre stagioni ha collezionato 14 presenze, di cui 8 in questa stagione. Di sicuro emissari del club gigliato avranno fatto un passaggio con Guidi per avere informazioni su ragazzo.
IL GRIFONE. Una settimana dopo Ciriello debuttò con la maglia rossoblu anche Mattia Matese, centrocampista classe 2001 di Napoli. All’Armando Picchi di Livorno il 5 agosto 2018, nel secondo turno di Coppa Italia, il prodotto casertano entrò nella ripresa al posto di Nicola Mancino ed in tre stagioni è cresciuto molto, tanto da diventare quest’anno presenza fissa nello scacchiere di Federico Guidi. Trentuno sono le presenze all’ombra della Reggia, di cui 15 in questa stagione. Sta monitorando da sempre la sua condizione il Genoa che è sempre attento ai giovani e guarda con caparbietà alla Serie C. Per il momento la Casertana si tiene stretti sia Ciriello che Matese, ma di fronte a offerte economiche importanti il presidente D’Agostino può vacillare. Al fine di rimpinguare le casse societarie e dare chance importanti a giovani che sperano di spiccare il volo.