SANTA MARIA CAPUA VETERE – Quando il Gladiator incontra le cenerentole si blocca. Come se fossero donne avvenenti, le ultime della classe ipnotizzano il team neroazzurro. La sconfitta di domenica al “Vanni Sanna” di Sassari è solo l’ultimo episodio in ordine cronologico di una costante della gestione Aveta-De Felice. Da due anni e mezzo a questa parte giocare contro chi sulla carta è meno forte e occupa l’ultima posizione della graduatoria non fa dormire sonni tranquilli ai sammaritani ed anzi rischia seriamente di compromettere le stagioni.
INCUBO CENERENTOLE. Ne è un esempio la scorsa stagione quando l’Agropoli, che ha terminato con soli 14 punti, non ha mai perso contro il Gladiator tra andata e ritorno. Nel Cilento finì 0-0 mentre al “Piccirillo” l’1-1 fu fatale all’allenatore Pasquale Borrelli che si dimise in seguito al pari contro il fanalino di coda. Tra l’altro il goal del pari dei delfini fu siglato dall’attuale calciatore neroazzurro Giandomenico Doto che colpì anche un palo. Quella prestazione fece innamorare la società ma al momento si ferma a quel giorno il ricordo dei tifosi di codesto promettente giocatore che è ancora un oggetto misterioso a causa degli infortuni.
RISCATTO COL NOLA. Tornando indietro alla stagione 2018-2019 in Eccellenza, sono serviti due sortite offensive all’ultimo respiro per avere la meglio dell’Aversa Normanna, ultima e retrocessa con soli 9 punti. All’andata a Trentola Ducenta, Fofò Spilabotte siglò la rete dell’1-2 al 93′, al ritorno l’incornata al 95′ di Ciro Manzi regalò una vittoria (altro 2-1) che poi si rivelò fondamentale in chiave play-off per la truppa neroazzurra. Da allora fino ad oggi il Gladiator è sempre in soggezione con le cenerentole e domenica se ne troverà di fronte un’altra, il Nola, che è rimasta da sola dopo il successo della Torres. Stavolta i neroazzurri non possono permettersi di sbagliare, con la panchina di Clemente Santonastaso che non è più stabile e con una classifica che, senza i tre punti, diventerebbe molto pericolosa.