AVERSA – Giunti al termine dell’anno, è doveroso tirare le somme di quella che è stata la stagione calcistica del Real Aversa: anno memorabile per i tifosi normanni, caratterizzato da episodi che hanno dimostrato la volontà dello staff granata, in primis del presidente Guglielmo Pellegrino, di riportare la città di Aversa a respirare l’atmosfera del calcio professionistico. Partita dalla Promozione, nel giro di pochi mesi la squadra casertana ha messo a segno una doppio salto di categoria, tornando in Serie D e promettendosi di ritornare 9in Lega Pro nel minor tempo possibile.
SCHIACCIASASSI. Non si può trovare termine migliore per identificare la potenza normanna durante le 24 partite di Promozione della stagione 2019/20: il team mette a segno 61 punti (con uno di penalizzazione ndr) frutto di 19 vittorie, 5 pareggi e 0 sconfitte: si prende il primo posto in classifica alla 6^ giornata e non lo lascia più, arrivando a staccare con oltre decine di punti gli avversari diretti, macinando punti su punti e stracciando record su record. Unico rimpianto? Il termine anticipato della stagione che non permette alla squadra di festeggiare al meglio il salto di categoria.
LA DOPPIA PROMOZIONE. Terminato dunque il campionato di Promozione con la vittoria e l’approdo in Eccellenza, iniziano a trasparire i segnali del possibile acquisto di un titolo che permetta a Guglielmo Pellegrino di portare la squadra in Serie D: prima qualche parola velata durante le interviste, poi la fusione di Tre Pini Matese e Comprensorio Vairano che approdano assieme in Serie D, lasciando libero un titolo che permette al Real Aversa di coronare il sogno e tornare a sua volta nella massima competizione semi-dilettantistica. Era il 24 giugno del 2020, e da lì è partita la rivoluzione normanna.
LA RIVOLUZIONE NORMANNA. Come giusto che sia, la società viene stravolta: quasi tutti gli elementi che avevano portato alla vittoria della Promozione vengono sostituiti con elementi più funzionali alla Serie D. Giunti alla 9^ giornata, ultima dell’anno 2020/21, ecco come sono andate le cose: in classifica è occupata la 13^ posizione, frutto di 3 vittorie, 1 pareggio e 5 sconfitte. La società si dice però soddisfatta del lavoro svolto dall’allenatore Antonio De Stefano e dai calciatori, vista l’espressione di un buon calcio e l’approccio giusto con cui i normanni affrontano i match: questa squadra, inoltre, può solo crescere, letteralmente: l’età media è di appena 22.4 anni, ciò lo rende il club più giovane della categoria.
Anno da ricordare, dunque, per la società: dopo 3 anni di buio, il ritorno in Serie D per merito del doppio salto di categoria, a cui si aggiunge anche il tanto desiderato ritorno allo stadio “Augusto Bisceglia”, ma soprattutto la capacità di aver alzato l’asticella in un periodo storico che ci ha messi di fronte a storie con tutt’altro finale. Complimenti Real Aversa.