REGGIO CALABRIA – Di padre in figlio viene tramandato il più prezioso dei testimoni calcistici: il goal. Sin da ragazzino Giuseppe Sibilli è cresciuto sulle orme del papà Salvatore, autore di oltre centocinquanta goal tra Serie C1, C2, D ed Eccellenza con tante maglie tra cui Sorrento, Juve Stabia, Savoia ed in provincia di Caserta anche Aversa Normanna e Marcianise: è proprio agli albori dell’esperienza marcianisana che nasce nel 1996 il figlioletto.
IN CAMPO INSIEME. Il passaggio di consegne avvenne in campo nel campionato 2014-2015, quando nel Football Club Sant’Agnello i due giocarono alcune partite insieme, con vent’anni di differenza, nell’Eccellenza campana: i media ne parlarono tanto a tal punto che anche la trasmissione Rai ‘Dribbling’ venne nel piccolo centro della Penisola Sorrentina a raccontare la loro storia che sembra tanto un romanzo. Per Sasà quello fu il canto del cigno a trentotto anni suonati. Per Giuseppe, all’epoca diciottenne, invece fu l’inizio di una lunga cavalcata.
LA CRESCITA. Da Napoli partì prima in direzione Sicilia con le esperienze in D con il Siracusa (5 goal) ed in C il Catania. Ma è con la Sicula Leonzio che fa intravedere le sue qualità (altre 6 reti realizzate e buone prestazioni nella terza serie italiana), così viene ingaggiato dall’Albinoleffe con cui sigla 10 goal in 67 presenze in due stagioni e mezzo, sotto la guida di Michele Marcolini e Marco Zaffaroni.
IL GOAL. Diverse squadre si interessano al suo cartellino, a spuntarla è il Pisa che lo mette sotto contratto in estate. Il debutto ufficiale in Serie B avviene il 17 ottobre 2020 allo stadio “Arechi” di Salerno, mentre ieri l’allenatore toscano ed ex Casertana Luca D’Angelo lo ha fatto subentrare al 66′ al “Granillo” contro la temibile Reggina di Menez e Denis. Ed il figlio d’arte ha subito sfruttato l’occasione, prima perfezionando l’assist per il pareggio di Masucci e poi siglando a volo il goal che al 92′ ha fissato il punteggio di 1-2 per il Pisa. E’ il primo sigillo ufficiale in Serie B del biondo attaccante che è arrivato lì dove non è riuscito il padre. Una grande esultanza in campo per Giuseppe, una grande esultanza da casa per Salvatore che assiste ogni giorno alla crescita esponenziale del suo erede di cui è immensamente orgoglioso.