Il Carinola piazza gli ultimi due colpi di un mercato importante, che candida la formazione del tecnico Scagliarini a essere tra le protagoniste del prossimo campionato. Il presidente Del Prete e il ds Caputo hanno completato la rosa con gli arrivi di Massimo Maioriello, esterno sinistro classe ’88 ex Polisportiva Puglianello, Teano e Aversa Normanna e Moreno Esposito, attaccante ’91.
Per quest’ultimo si tratta di un ritorno in maglia carinolese, che già aveva vestito nelle due precedenti stagioni dopo l’esperienza con l’Arzanese. “Quest’anno insieme al presidente, che ha accontentato tutte le nostre richieste, abbiamo fatto il massimo per allestire una rosa competitiva – afferma il ds Walter Caputo.
Non possiamo nasconderci dietro un dito, perché non sarebbe corretto dire che abbiamo fatto una squadra per salvarci. Piuttosto abbiamo messo in piedi una squadra che possa regalarci delle soddisfazioni e puntare al traguardo dei play-off. La lotta per i vertici quest’anno è molto serrata. Non bisogna dimenticare che ci sono squadre molto ben attrezzate, vedi su tutte Sanciprianese e Castel Volturno. Sarà poi il campo a dare i suoi verdetti”. Carinola che ha iniziato in lieve ritardo la propria preparazione per via della questione stadio: “Purtroppo nel periodo del lockdown ignoti si sono introdotti all’interno della struttura asportando cavi elettrici, caldaie e pompa sommersa. Insieme all’amministrazione e alle altre società abbiamo dovuto far fronte a diverse spese per poter rendere di nuovo fruibile la struttura. Successivamente, come da prassi, abbiamo effettuato la sanificazione per ospitare gli atleti e iniziato il lavoro sul campo”. Infine un pensiero sulla chiusura degli stadi al pubblico causa Covid: “Nel calcio minore se non ci sono tifosi sugli spalti è più difficile vivere anche il clima agonistico della partita. Se queste però sono le disposizioni vanno rispettate. Personalmente spero che il campionato nel momento in cui inizia venga portato anche a termine e non che finisca come l’anno scorso, anche perché le società fanno grossi sacrifici”.