SANTA MARIA CAPUA VETERE – Un duello che trasuda storia. Latina-Gladiator è tra le gare più sentite dell’intero campionato e giocarla subito, alla prima giornata, nega quell’attesa crescente di cui avrebbe necessitato un match del genere. Il sorteggio non guarda a questi tipi di fattori, per cui domenica alle 15, a porte chiuse causa Covid-19, è subito sfida allo stadio “Domenico Francioni”, per una ‘prima’ che porta i tifosi neroazzurri indietro nel tempo di diciassette anni, tra ricordi colmi di gioia e una rivalità a dir poco infuocata.
IL PRIMO CONFRONTO. Con delle storie completamente diverse alle spalle, le due compagini si affrontano per la prima volta il 7 ottobre 2001 in Serie D. La neopromossa compagine sammaritana, allenata da Enzo Troiano, fu sconfitta con il punteggio di 2-0 con le reti del bomber vecchio stampo Selvaggio su rigore e di Sanguedolce. Il Latina era la strafavorita del girone ed infatti vestì i panni della leader per numerose giornate, con calciatori importanti per la categoria come il portiere Fimiani che prima aveva esordito in Serie A con Vujadin Boskov alla Roma e Rizzolo, proveniente dalle esperienze con Lazio, Atalanta e Palermo.
IL BIG MATCH. Al ritorno arrivò un Gladiator galvanizzato dalla serie consecutive di vittorie prodotte dopo l’arrivo di Nello Di Costanzo (che aveva preso il posto di Troiano a fine ottobre). Nel big match di febbraio al “Mario Piccirillo”, il ‘cigno di Arzano’ Gaetano Romano prese per mani i neroazzurri e concretizzò il sorpasso in classifica con una delle sue perle: punizione a scavalcare la barriera e torcida sammaritana in visibilio. L’1-0 finale consentì di superare i pontini di un punto in graduatoria e soprattutto diede il definitivo slancio a Martino e soci che di lì a poco produssero la fuga, con la promozione in Serie C con diverse giornate d’anticipo.
LA RIVALITA’. Proprio quella gara fu l’origine di una rivalità che, a distanza di tempo, è ancora sentita. Qualche sfottò di troppo tra le due tifoserie generò i disordini della stagione seguente in Serie C2. Di fatti mentre il Gladiator venne promosso direttamente, il Latina tentò la domanda di ripescaggio che fu accolta. Neanche a farlo apposta, ambedue furono inserite nel girone a tre di Coppa Italia insieme anche al Castel di Sangro. Per i lavori al “Francioni” la sfida si giocò in campo neutro, allo stadio “Bruno Abbatini” di Genzano, e terminò con il punteggio di 0-0. Disordini e striscioni poco accoglienti avvennero allora, con il famoso episodio della colla su tubi delle recinzioni, ed anche il 27 ottobre 2002 quando in campionato il Latina vinse 3-0 al “Francioni” e provocò l’esonero di Pasquale Ussia. Al ritorno, il 9 marzo 2003, i sammaritani allenati da Fortunato Torrisi si vendicarono e vinsero con il punteggio di 2-0, con le reti di Vincenzo Di Maio su punizione e di Rosario Majella.
DICIASSETTE ANNI DOPO. Da allora i due club hanno preso due strade diverse, con i Leoni alati che hanno raggiunto l’apice in Serie B e da tre anni sono ripartiti dopo il fallimento. Il bilancio è abbastanza casalingo, con vittorie locali due per parte, a cui si aggiunge il pari in Coppa. Domenica i ragazzi di Clemente Santonastaso scendono in campo con il desiderio di sfatare il tabù “Francioni” e partire con il piede giusto al secondo anno consecutivo in D. Peccato per l’assenza dei supporters di entrambe le fazioni che avrebbero donato ben altro spirito alla gara sugli spalti mentre per altri organi, nella salvaguardia dell’ordine pubblico, è una matassa in meno da sbrogliare, con una rivalità che è soave ma resta tutt’ora accesa.
Le fotografie per gentile concessione dell’archivio fotografico di Francesco Porrini