FLORIANA – Inseguire i propri sogni caratterizza la vita di tutti. In pochi riescono a tramutarli in realtà; in molti lavorano, sudano e spesso non arrivano ad ottenere quel traguardo per cui si sono sacrificati una vita intera. Stasera Vincenzo Potenza e Nicola Leone quel sogno lo concretizzeranno. Ma non hanno alcuna voglia di fare una presenza fugace. Dopo il titolo maltese vinto lo scorso giugno, ora il trainer napoletano desidera compiere una nuova impresa ed insieme a lui il conterraneo e grande acquisto estivo.
IL GIORNO DEI GIORNI. Alle 21, allo stadio Centenary Stadium di Ta’ Qali, il Floriana fa il proprio debutto nel primo turno dei preliminari di Champions League, affrontando i campioni in carica della Liga rumena del Cluj. E’ una sfida ardua affrontare il plurititolato club allenato da Dan Petrescu, bandiera della Romania che ha giocato diversi mondiali ed ha vestito le maglie di Chelsea, Genoa e Foggia. Partita difficile ma i campioni di Malta, seppur di ranking decisamente inferiore, lotteranno per ribaltare il pronostico e proseguire il proprio percorso verso il tabellone principale della massima competizione europea.
IL CALCIO CAMPANO UNITO. Al loro fianco è bello immaginare che ci siano tutte quelle persone incontrate negli anni vissuti nel dilettantismo campano, dalle esperienze in terra casertana con Real Albanova (Potenza) e Gladiator (Leone) a tutte le avventure in giro per la Campania. Nonostante i confronti, i duelli e le inimicizie, in occasioni come queste il calcio campano si unirà, ne siamo certi, in una sola unica grande famiglia, pronta a tifare due figure che del nostro calcio ora sono valorosi rappresentanti in giro per il Mondo.
L’INNO DELLA CHAMPIONS LEAGUE. Al suono dell’inno della Champions League, Potenza e Leone si emozioneranno anche senza darlo a vedere: penseranno a tutta quella polvere respirata nei campi di periferia del calcio campano, ai chilometri macinati, alle mille insidie vissute, alle gioie ed ai dolori. Tutta una vita ad inseguire un sogno che si tramuta in realtà, che deve essere un punto di partenza e non un punto di arrivo per chi aspira a rendere possibile l’impossibile.