LUSCIANO – Come noto ormai a tutti, anche i campionati dilettantistici e professionistici sono stati interrotti per evitare la diffusione del Coronavirus, attraverso decreti e valutazioni preposti dagli organi federali. A discutere di ciò è intervenuto ai nostri microfoni il tecnico del Campania Felix, Dino Pezzella, che fa riflettere sulle possibili misure straordinarie da poter adottare per evitare ulteriori problemi una volta rientrata l’emergenza.
SOSPENSIONE FINO AL 3 APRILE. Riguardo il decreto emanato dal presidente della LND, Cosimo Sibilia, si è espresso così Pezzella: “Viviamo in questo momento un’emergenza più grande di noi. È giusto fermarsi, poiché bisogna ragionare su ciò che va e ciò che non va. È uno stop forzato per la salute degli atleti e degli addetti ai lavori, quindi è sacrosanta la sospensione. Spero che questo periodo di stop possa essere adoperato in maniera positiva per ragionare su cosa funziona e cosa invece va cambiato nel mondo del calcio dilettantistico, per ripartire a fine emergenza con le idee più chiare”. Abbiamo pochi elementi a disposizione per capire se entro il 3 aprile l’emergenza sarà rientrata o meno, fatto sta che nel proprio piccolo ogni persona sta facendo il proprio dovere. La cosa certa è che anche se dopo il 3 aprile l’emergenza sarà rientrata sarà difficile riprendere dopo un mese di stop”.
NOIE FISICHE DOPO LO STOP. Ebbene sì, perché una volta terminata l’emergenza va posato l’occhio anche sui problemi fisici in cui potrebbero incappare i calciatori una volta tornati a svolgere l’attività fisica: “I calciatori sono ovviamente in una fase di stop obbligato, fermi in casa e di conseguenza fuori forma. Per un calciatore dilettante ciò porta a problemi di condizione fisica: con un mese di stop, si annullano tutti i progressi atletici fino a quel momento”.
CRISTALLIZZAZIONE O ANNULLAMENTO? “Se si ricomincia la Federazione deve dare il tempo necessario alle squadre per far recuperare fisicamente i calciatori. Ci vogliono almeno 2 settimane, che in realtà sono anche poche per ripartire dopo un mese, ma ci consentono per lo meno di ridurre il rischio infortuni. In ogni caso vanno adottate misure straordinarie, ad esempio si potrebbe aumentare il numero di sostituzioni per evitare noie fisiche.
Inoltre riprendere il campionato a metà aprile equivale a dover disputare tanti turni infrasettimanali in categorie dove quasi la totalità dei calciatori lavora e di conseguenza la mancata convocazione di un calciatore che di mercoledì lavora porta a falsare il campionato. D’altro canto nemmeno la cristallizzazione sarebbe una scelta corretta al 100%, perché le squadre andrebbero a disputare eventuali play-off e play-out dopo uno stop di un mese, senza considerare poi che una squadra potrebbe aver incontrato fino ad ora solo squadre forti e da calendario deve ancora affrontare molte squadre alla sua portata e viceversa”.
COSA FAREBBE IL TECNICO. “Dal mio punto di vista sarebbe giusto annullare il campionato, o al limite cristallizzarlo con la promozione della prima classificata e la retrocessione delle ultime della classe, così da non penalizzare le compagini che hanno investito di più in termini economici ad inizio campionato”.