CASAL DI PRINCIPE – Il Covid-19, meglio conosciuto come Corona Virus sta terrorizzando tutti. La vita di ogni persona sta subendo forti cambiamenti e per limitare i danni del virus, si fermano anche i campionati dilettantistici. Ai nostri microfoni il patron dell’Albanova Giuseppe Zippo, noto imprenditore nel mondo della ristorazione e gestore della Guest Area dello stadio “Benito Stirpe” di Frosinone, parla delle decisioni prese a riguardo, del campionato e degli effetti sulla ripresa di quest’ultimo.
LA SOSPENSIONE. La figura di spicco del club casalese esordisce parlando della sospensione del campionato da parte del presidente della Lega Nazionale Dilettanti Cosimo Sibilia: “E’ una decisione giustissima, la salute viene prima di tutto. Io opero nel mondo del calcio professionistico, ho avuto perdite economiche, ma ce ne facciamo una ragione. Giocare a porte chiuse è una presa in giro, il contatto tra i giocatori c’è sempre. E’ quindi la decisione migliore che si poteva prendere, sono pienamente d’accordo con lui”.
LA RIPRESA DEL CAMPIONATO. Su eventuali date per il ritorno in campo, egli attende l’evoluzione dell’emergenza: “Adesso bisogna fare un altro tipo di riflessione. Nei campionati di Serie D ed Eccellenza ci sono in palio degli interessi importanti. Mancano tante partite alla fine, c’è tutto da decidere sia in fase di promozione che in fase di retrocessione. C’è la possibilità che slitti ancora, se si riprende il 3 Aprile secondo me va ancora bene, se si dovesse posticipare il rientro in campo ci sarebbero ulteriori danni calcistici”.
ANNULLAMENTO O CRISTALLIZZAZIONE. In merito agli ipotetici casi di annullamento o cristallizzazione dei campionati, Zippo ha le idee chiare: “Qualora slittasse ulteriormente il campionato significherebbe che in Italia ci sarebbero problemi ben più importanti del calcio. Questo significa che verrebbero a mancare anche le condizioni mentali per andare avanti. Anche se non fosse una legge scritta nessuno avrebbe l’umore adatto per scendere in campo con magari un pericolo di contagio. Questa è una pandemia che non riguarda solo la Campania o l’Italia, è un problema mondiale che è fuori controllo per tutti. Proprio per le ragioni appena spiegate io sono favorevole all’ipotetico annullamento del campionato e, se ci saranno le condizioni, ripartire il prossimo anno”.
LA FORMA FISICA. Infine il patron dell’Albanova conclude soffermandosi sulle problematiche legate alle condizioni fisiche dei calciatori al momento del rientro nel rettangolo verde: “Qualora si ripartisse realmente il tre aprile dobbiamo chiederci in che condizioni fisiche saranno i nostri ragazzi. Dopo un tot di tempo senza allenamenti bisognerebbe fare un’altra preparazione. Lo stop del campionato è arrivato nella fase clou, nella fase in cui tutte le preparazioni avevano portato i giocatori al top della condizione fisica. Serviranno secondo me almeno quindici giorni per ritornare al meglio, in più bisognerà anche ritrovare il ritmo partita che è fondamentale, e quello non lo trovi in allenamento ma solo disputando i match”.