FRATTAMAGGIORE – In occasione della diciannovesima puntata di “Tutti Pazzi per il Calcio Minore” è stato ospite nel “crazy stage” l’allenatore della Frattese, Teore Grimaldi. Il tecnico napoletano si è soffermato sul campionato del girone A di Eccellenza, con un largo spazio dedicato alla sua compagine e alla lotta per il primato.
Da frattese doc, il legame con la sua squadra è davvero profondo:
“E’ la squadra del cuore, della mia città. Da non dimenticare che il mio papà è stato dirigente di questa società per tanti anni. Ho la maglia cucita addosso e ho vissuto all’interno della struttura per molto tempo, infatti per me rappresenta una seconda casa. Anche quando non lavoravo a Frattamaggiore il mio primo pensiero era il risultato della mia squadra”.
Successo rotondo con il punteggio di 0-3 in casa del Poggiomarino, gara disputata nella scorsa giornata.
“E’ stata una gara come preferisco giocare. Affrontavamo una buona squadra che in casa è una della più complicate, dimostrandolo anche con le altre squadre del girone. Nonostante tutto mi ritengo molto soddisfatto della prestazione, i ragazzi sanno quanto per me sia importante aldilà del risultato, può sembrare scontato ma è la verità. Da non dimenticare la sconfitta contro l’Afro Napoli dalla quale ne venivamo, anche se mi permetto di dire che non la meritavo essendo anche in 10 contro 11 per 30 minuti. Se c’è una squadra che meritava la vittoria, sicuramente quella eravamo noi. Abbiamo preso goal alla fine perché giochiamo sempre per vincere, come è giusto che sia. Abbiamo alle spalle una società di persone serie che in questi anni ha fatto degli investimenti e vengono allo stadio tutte le domeniche per vedere la squadra giocare bene. Puntiamo soprattutto a divertirci attraverso un’idea, un’identità, e fortunatamente noi l’abbiamo. Siamo la terza forza del campionato”.
Nell’arco di durata dell’esperienza con la Frattese, ci sono stati molti cambi di modulo e di gioco:
“Parliamo di cambiamenti di moduli e di sistemi in base alle caratteristiche dei singoli giocatori, e questa è la motivazione predominante. Durante questa piccola carriera da allenatore ho avuto la fortuna di conoscere personaggi importanti nel calcio che mi hanno dato parecchi consigli. Negli ultimi anni soprattutto, il mio modulo di gioco è il 4-3-3, ma aldilà del sistema lavoro molto sui principi di gioco.
Nonostante attualmente la compagine bianconera è separata da 5 punti dalle prime della classe, Puteolana e Afragolese, ci può essere ancora la probabilità di raggiungere il primato:
“Puntiamo a fare il massimo anche se siamo in ritardo. Siamo intellettualmente onesti da ammettere che ci precedono due corazzate con un gioco totalmente diverso dal nostro. Fortunatamente non c’è pressione da parte della società e ciò ci permette di condurre un campionato in piena tranquillità e di lavorare in modo sereno, ambendo sempre al massimo, così come la piazza e i tifosi. Per fortuna nella rosa ho trovato veri uomini con i quali si è instaurato un rapporto di stima reciproca, dandomi la loro massima disponibilità. Noi ambiamo ad arrivare più in alto possibile”.
In merito alla prossima gara Frattese-Marcianise valida per la 22^ giornata di campionato:
“Mi aspetto una gara molto complicata. Il Marcianise non proviene da un buon momento e dunque faranno, come è giusto che sia, la partita della vita. A noi, come dico sempre, interesserà fare una buona prestazione”.
Inoltre, in un excursus storico egli spende qualche parola in merito al Gladiator, in qualità di ex neroazzurro:
“Innanzitutto reputo il girone H uno dei più difficili del campionato Nazionale Dilettanti. Penso che alcune squadre di vertice hanno un po’ deluso le aspettative, anche se stanno recuperando. La fortuna del Gladiator è che molte squadre sono partite in ritardo e dunque deve cercare di lottare per salvarsi, in particolare tra le mura amiche deve cercare di fare risultato pieno“.
Nella stagione 2016/2017 ha ricoperto il ruolo di tecnico del Gladiator, i suoi ricordi più belli:
“Santa Maria Capua Vetere è la mia seconda casa. Aldilà del calcio è importante lo stato d’animo. Dopo gli allenamenti restavo sempre in città, perchè si sta davvero bene. C’è ancora affetto da parte dei tifosi, da qualche ex dirigenti, dalle figure che rappresentano ancora qualcosa per il Gladiator”.