Non era la solita sfida che teneva banco tra gli anni ’80 e ’90, evidentemente. Non era la Milano da bere, però ci hanno bevuti!! Partita che si poteva (doveva, anche) vincere. Ce la stavamo facendo; sarebbe bastata un po’ più di concentrazione e invece… Siamo crollati. Troppo presto!! Ad un certo punto, è mancato il carburante. E’ mancata l’energia: quella fisica, ancorché quella mentale. Ergo, concentrazione zero. La stanchezza per le tante (troppe) gare disputate (troppo) sotto organico; gli strascichi degli infortuni -Vedi Giuri e Cusin- incidono troppo sul rendimento in campo; condizionando anche la forma fisica. Troppe le gare disputate senza il 2° USA; senza il pivot titolare, o senza il regista principale. Alla fine, il “conto energetico” da pagare è salato. E si perde così. Dall’altra parte, l’Urania Wildcats Milano (come sottolineava qualcuno) ci appare come un motore a diesel: ci mette più tempo ad andare a regime. Ma, quando ci arriva, non si ferma più. Troppo il gap di energie tra noi e loro. Il loro obiettivo, alla fine, era logorarci per giocarsela -al limite- ai supplementari. E’ andata esattamente così. Peccato! Peccato davvero, perché la nostra partenza è stata davvero ottima. Con un Cusin in più, che ha lasciato un evidente segno nella fase iniziale del match. Una gara dai due volti; la 1^ metà, perfettamente dominata dai bianconeri, che hanno rispettato in pieno il piano partita di #Nandokan. Gli avversari che, invece, non riuscivano a capirci una beata cippa. Peccato davvero..!! Perché Milano, per oltre metà gara, ha espresso una difesa imbarazzante. Sbagliando sistematicamente i cambi difensivi, lasciando spazi sconfinati per le incursioni in area. Consentendo ai padroni di casa di prendere il largo. Poi tutto è finito… dopo i primi minuti del 3° periodo. La gestione delle ultime azioni, poi, merita una profonda seduta di riflessione assistita, oltre che dal coach, anche da un Mental Coach. Perché certi errori vanno assimilati e digeriti… se vuoi sperare che non si ripetano più. Peccato per Paolo Paci -MVP della serata- e per Andrea Valentini, che forse avrebbe meritato qualche minuto in più. Carlson, quello che poteva fare, l’ha fatto. Purtroppo, a venir meno, sono stati tutti gli altri. Ma l’ho detto prima: non c’era più benzina, ed i cervelli erano annebbiati. Imperdonabile non aver portato Lynch al suo quinto fallo (brainless, per l’appunto). Peccato davvero… Perché, se è vero che loro sono la squadra più in forma del momento -6 gare vinte nelle ultime 7- è pur vero che non sono davvero nessuno. Noi, al ‘completo’ (quando??), ce la possiamo giocare con tutti. Un’ultima cosa: aver consentito a Sabatini di fare 21 punti (e 29 di valutazione) è un’onta da lavare col sudore subito… Domenica prossima, contro Verona!!
Carmine Covino