CASAL DI PRINCIPE – Per un napoletano tifoso del Napoli esordire con la maglia azzurra al “San Paolo” è l’emozione più grande a cui si possa aspirare. Negli ultimi anni è accaduto a Lorenzo Insigne, Roberto Insigne e Gianluca Gaetano, e pochi altri hanno avuto la benchè minima possibilità di fare il debutto nell’arena di Fuorigrotta. Pasquale Scielzo fa parte di quella schiera di scugnizzi napoletani che ha fatto la trafila con il settore giovanile partenopeo e, quindi, l’esordio sarebbe dovuto essere la tappa successiva di un percorso iniziato a 12 anni con la maglia azzurra stampata sulla pelle. Nella stagione 2012-2013, quella del post Lavezzi, l’atleta classe ’94 di Pianura era uno dei big della Primavera di Saurini e si allenava in maniera fissa con la prima squadra che all’epoca era resa sfavillante da Edinson Cavani, Marek Hamsik e Gokhan Inler su tutti. “Un ricordo che porterò per sempre con me. Giocare con la maglia della propria città, con campioni come Cavani ed Hamsik non lo dimenticherò mai”.
L’EMOZIONE. Fino alla rifinitura Scielzo sempre presente ma al momento della convocazione Walter Mazzarri, un allenatore che non è conosciuto per aver lanciato tantissimi giovani in carriera, non lo ha mai inserito nella tanto attesa lista: gli venne preferito Roberto Insigne che fece l’unica presenza contro il Palermo, prima di lasciare Napoli. Ma in qualche verso il debutto al “San Paolo” è avvenuto e per Pasquale è di certo indimenticabile: “Mi accontento di aver calpestato quell’erba per me magica. Ho ancora i brividi di quella sera”. La Primavera di Giampiero Saurini riesce infatti a conquistare la finalissima di Coppa Italia contro la Juventus. All’andata 1-1 a Torino, al ritorno Aurelio De Laurentiis regala il palcoscenico di Fuorigrotta per tanti giovani ragazzi che vengono supportati da 50mila persone. Ed al 75’ è il momento tanto sognato da una vita da Pasquale Scielzo che calca il suo palcoscenico e mette a disposizione le sue armi per recuperare lo svantaggio. Ed il suo ingresso si nota, infatti all’88’ Novothny pareggia il rigore realizzato nel primo tempo da Padovan (transitato per due anni alla Casertana) e si va ai supplementari. Tutti sperano nella vittoria ma l’attuale centrocampista del Cagliari Mattiello spegne i sogni di gloria con la rete decisiva dell’1-2 che consente di alzare la Coppa alla Juventus capitanata da Davide Rugani.
L’IMPRESA. Sei anni dopo la competizione tricolore chiama ad una nuova impresa l’esterno offensivo, in passato l’avremmo chiamato ala di piede destro che ama giocare sulla sinistra, anche se in un palcoscenico più basso ma comunque sentito. Scielzo guida l’Albanova nella sfida di ritorno che andrà in programma oggi pomeriggio alle 14.30 allo stadio di Lusciano contro la Puteolana 1902. Si riparte dal 2-0 flegreo dell’andata (doppietta di Roberto Palumbo) ma questo non ferma i sogni del club biancoazzurro: “Ci crediamo. Sappiamo che affrontiamo una delle più forti squadre del girone, con un grande allenatore, ma daremo il massimo fino alla fine per fare questa impresa e passare il turno in Coppa. Serve attenzione contro una squadra preparata. All’andata abbiamo giocato un primo tempo alla grande, poi un’espulsione ci ha penalizzati. Sono convinto che se domani giochiamo con la giusta mentalità. soprattutto quella delle ultime due gare, possiamo segnare anche due goal (confida che tre sarebbe il massimo) e giocarcela ai rigori”.
FORMA SMAGLIANTE. E la qualificazione alla semifinale, un traguardo storico ancor di più dei quarti per la società dei presidenti Zippo, Improta e Petrillo, passa in maniera inverosimile per la finalizzazione dell’attaccante ex Gladiator e Portici, alla sua miglior partenza con 9 reti in campionato e secondo in classifica cannonieri di Eccellenza dietro Francesco Felleca. Una forma smagliante che sta ingolosendo tanti addetti ai lavori ma per il mercato Pasquale non si muove, con i due trasferimenti già compiuti, e di questo ne è estremamente felice: “Senza dubbio non ho mai iniziato così ma preferisco guardare all’intera stagione. Speriamo di continuare così, in modo tale da regalare gioie e punti ad una società importante che in queste categorie è difficile trovare. Nonostante il periodo poco felice sotto il profilo dei risultati, la società non ha mai fatto mancare nulla. Sempre puntuale, è giusto che noi uscissimo da questo momento negativo. Magic moment personale? Con il passare degli anni l’età e la maturità aumentano. Dipende dal contesto, più stai bene, più ti riesce una giocata. Avendo alle mie spalle una squadra forte, ho tutto per fare bene. Ma lo dico sempre: se viene il goal sono contento ma l’importante è vincere”.
SBLOCCARSI MENTALMENTE. Con le due vittorie contro Afro Napoli United e Real Poggiomarino, l’Albanova si è messo alle spalle un periodo negativo: “Come squadra, non siamo inferiori a nessuno. Avevamo bisogno di uno sblocco mentale, dal primo all’ultimo. Non riuscivamo mai a fare quella che provavamo in settimana, per fortuna il nuovo allenatore Pasquale Ferraro ha capito il nostro problema, sta lavorando giorno dopo giorno su questo, sin dal suo avvento tre settimana fa. Siamo sulla buona strada e la partita con la Puteolana rappresenta un esame importante”.
LA MOTIVAZIONE. E di momenti delicati Pasquale Scielzo ne ha vissuti. L’esempio è stato il post Napoli, con la società azzurra che lo gira alla Reggiana in Serie C1. Dalla massima categoria italiana la discesa al terzo gradino potrebbe destabilizzare chiunque, ma non l’atleta che a quattro anni aveva iniziato a giocare con la Campanile e dappertutto, nei vicoli centrali e nella periferia di Pianura, non faceva altro che giocare a pallone, 24 ore su 24. Dopo aver giocato per cinque anni nella cantera partenoopea, con il massimo di 20 goal con gli Allievi Nazionali ed aver condiviso lo spogliatoio con Gennaro Tutino, attualmente all’Hellas Verona, e Roberto Insigne per due anni nelle Primavere di Sormani (al primo anno 14 goal sotto età) e Saurini, Pasquale debutta in una prima squadra il 30 ottobre 2013, ad appena diciannove anni, nell’allora “Città del Tricolore” di Reggio Emilia che è poi si è trasformato nell’attuale “Mapei Stadium” di Reggio Emilia. Pier Francesco Battistini lo fa entrare nei minuti finali per recuperare lo svantaggio di 1-2 contro la Cremonese, con le reti dell’ex Serie A Elvis Abbruscato e di un altro campano di Vico Equense come Marco Armellino. La sconfitta non rovina l’emozione: “Esordire da professionista è stato stupendo”.
IL 25 DICEMBRE 2013. Seguono numerose panchine ed il ritorno a Napoli, poi il 25 dicembre 2013 arriva uno dei momenti più significativi della sua carriera. Poco prima di pranzo, arriva una chiamata di un numero sconosciuto. Dall’altra parte della cornetta è Roberto De Zerbi che lo vuole al Darfo Boario in Serie D. Pochi minuti e Pasquale viene convinto dall’attuale allenatore del Sassuolo in Serie A: “Il mister mi chiama il 25 dicembre e mi dice subito ‘Vieni con me’. Mi ha colpito, perché già all’epoca era pronto. Gli piaceva giocare la palla, era una persona preparata già allora. Mi ricordo che doveva andare ad Aversa in Serie C a giocare ma ha rifutato perché voleva allenare ed ora lo sta facendo alla grande in Serie A”.
L’IDOLO. Per il calciatore da sempre innamorato di El Kun Sergio Aguero, a cui assomiglia per la sua stazza e per le accelerazioni fulminanti portandosi la palla sul sinistro impreziosite spesso dal goal, si susseguono diverse avventure con Pro Patria, poi Eccellenza e Serie D con Portici, Afragolese, Nola e Gladiator. Ed ora Casal di Principe: “Ho scelto l’Albanova, perché ritengo che tra Serie D ed Eccellenza non c’è tanta differenza. Sono andato via da San Tommaso in D ed ho preferito l’Eccellenza con l’Albanova, perché ho bisogno di maggiore tranquillità e qui ho trovato le persone giuste, sia la società che l’ambiente con tifosi spettacolari. In campionato l’obiettivo restano i play-off come all’inizio con Afragolese e Puteolana che sono due corazzate”. Ora è Eccellenza ma Pasquale non ha perso la voglia di risalire: “E’ logico che l’obiettivo è quello di tornare nel professionismo e lotto ogni giorno affinché possa ritornare ad esaudire i miei sogni”.