L’ultima volta, più di quattro anni fa, andò male alla Casertana. I falchetti affrontarono l’Avellino nel secondo turno di Coppa Italia. I biancoverdi erano in Serie B, i rossoblu ritornati nei professionisti da un anno. La partita terminò con il risultato di 3 a 0 per l’Avellino di Tesser, realizzarono Tavano, Mokulu e Trotta. Non giocarono né D’Angelo né Castaldo, mentre Zito assistette all’incontro seduto in panchina. Era la Casertana di Romaniello che dopo un mese esordì in campionato violando il “Ceravolo” di Catanzaro grazie ad un gol di De Angelis. Era la Casertana che fece sognare il popolo rossoblu, prima in classifiche per molte giornate che terminò, poi, il campionato al quarto posto. Miglior posizione da quando i falchetti sono tornati in Serie C.
In campionato le due squadre non si incontrano da oltre 26 anni. Si giocò al “Partenio”, era il match di ritorno, vinse l’Avellino per 2 a 0. L’allenatore della Casertana, Varrella dovette cedere il posto ad Ansaloni. Quell’anno 1992-93, in Serie C1, gli irpini, guidati da Lombardi, anche nella gara di andata ottennero tre punti.
L’ultima vittoria della Casertana sui biancoverdi risale a ben 48 anni fa. Fu il capitano Gatti a far esplodere il “Pinto” a qualche minuto dal termine.
E’ il derby più atteso della stagione. E’ il derby dell’amicizia, del rispetto, E’ il derby del cuore di due tifoserie che si ritroveranno a suggellare un legame ultratrentennale.
Ma non sarà solo un derby. Sarà una partita speciale per alcuni calciatori che scenderanno in campo. Iniziando da Angelo D’Angelo. Il 34enne centrocampista salernitano ha difeso i colori biancoverdi da gennaio del 2009, arrivando dalla Turris, a maggio 2018. In estate di quell’anno l’Avellino, a causa del mancato rispetto dei termini di consegna della fideiussione, è escluso dal campionato di Serie B. D’Angelo, con il cuore a pezzi, è “costretto” a lasciare il suo Avellino (di cui era diventato capitano) ed una città che sentiva sua. Per lui parlano i numeri, 277 presenze con la maglia biancoverde, dalla Serie D alla Serie B, dietro solo a Simone Puleo che vanta 283 presenze in gare ufficiali con l’Avellino. La bandiera biancoverde viene ammainata. D’Angelo firma con la Casertana.
Chissà che effetto farà anche a Gigi Castaldo ritrovarsi a giocare per la prima volta contro l’Avellino. Contro la squadra con cui ha giocato dal 2012 a maggio 2018. Al primo anno in Irpinia vince il campionato di Prima Divisione, anche grazie ai suoi gol, 14 in 28 presenze. Seguirono cinque anni di Serie B sempre con l’Avellino divenendo, al pari di D’Angelo, la colonna della squadra. Castaldo vanta il record di reti realizzate con i lupi, ben 70. Nessuno ha fatto meglio di lui. Chapeau
Chi, dei tifosi biancoverdi, non ricorda le lacrime di D’Angelo e Castaldo, presenti nel salone del CONI a Roma, quando fu “sentenziato” che la squadra non sarebbe stata ammessa in Serie B. Quanto amore verso la maglia biancoverde. Loro due, che hanno scritto pagine di storia dell’Avellino, inermi, impotenti, rassegnati davanti alla decisione del Consiglio Federale.
Domenica, Castaldo e D’Angelo incontreranno il loro passato e di sicuro per loro sarà un turbinio di pensieri ed emozioni. Insieme, in maglia biancoverde, hanno vinto il campionato di Prima Divisione e la Supercoppa di Lega, anno 2012-13.
Anche Zito è stato ad Avellino. Vi arrivò nell’agosto del 2014, dopo aver lasciato la Ternana. E’ lì che lega con Castaldo. Per lui 38 presenze in campionato e 3 gol al primo anno. L’anno seguente gioca 12 partite in campionato, fino a dicembre 2015, poi passa alla Salernitana.
Per la prima volta torneranno al “Pinto” da avversari Meola, Alfageme e soprattutto Simone De Marco. L’argentino passò dal Benevento alla Casertana nel 2015. Dopo un anno andò a Padova, ritornando, infine a vestire la casacca rossoblu l’anno successivo. A gennaio 2018 Alfageme lasciò la Casertana per accasarsi all’Avellino, in Serie D. Trovò poco spazio in squadra, sebbene fosse uno dei più amati dalla tifoseria rossoblu. Chiuse la sua avventura con la Casertana con 25 reti in 78 incontri disputati. Infine De Marco, arrivato a Caserta che era un ragazzino ed andato via a 25 anni, dopo aver indossato per ben 154 volte la maglia rossoblu della Casertana. Per il “soldatino” Caserta era diventata la sua seconda casa.
Per loro non sarà la “solita” partita. Non si tratta solo di conquistare una vittoria. C’è un cuore che batte, forte, e qualche lacrima che solcherà i loro volti.