LA FURIA. Zippo avvelenato: “Abuso di potere dell’arbitro. La Federazione tuteli l’Albanova, altrimenti…



Giuseppe Zippo (foto Luigi Scalzone)

Dopo il pareggio al veleno di ieri contro il Mondragone, con diverse decisioni discutibili ai danni dell’Albanova da parte dell’arbitro Vittorio Palma di Napoli, è Giuseppe Zippo a rompere il silenzio in casa biancazzurra: “Siamo arrabbiati e sbalorditi per quanto accaduto. Gli episodi sono stati ripresi dalle telecamere e li avete visti tutti: se il rosso a Lepre può essere anche accettabile, seppur estremamente severo per l’entità del fallo e perché eravamo nei primi minuti, altri sembrano clamorosi: in particolare la gomitata intenzionale e violenta rifilata in area a Falco (per lui quattro punti di sutura, ndr), ma soprattutto il rigore concesso al Mondragone a tre minuti dalla fine per un fallo assolutamente inesistente. La squadra era riuscita con il cuore e con la grinta a portarsi in vantaggio nonostante l’inferiorità numerica, ma vedere una vittoria così sudata e pesante svanire per una decisione di un arbitro che sembrava non stesse aspettando altro fa rabbia. E a fare rabbia, al di là dei singoli episodi e della gestione della gara e dei cartellini, è stato l’atteggiamento del direttore di gara prima, durante e dopo il match. I ragazzi, infatti, mi hanno riferito che già durante il riconoscimento il signor Palma ha adottato un atteggiamento oltremodo autoritario e a tratti indisponente in maniera del tutto gratuita. Comportamento che è stato perpetrato anche nel corso dei novanta minuti, in cui i nostri faticavano a trattenere il nervosismo e la frustrazione, vedendosi impotenti nei confronti di un arbitro che dava l’impressione di voler indirizzare l’andamento del match. E al fischio finale, Palma per lunghi tratti è rimasto fermo a fissare il nostro pubblico che inveiva contro di lui: i tifosi sono tifosi e se gli neghiamo la libertà di sfogare verbalmente ed entro certi limiti il proprio dissenso allora dobbiamo chiudere il calcio e gli stadi, ma un arbitro ha il dovere di restare sempre professionale e non sfidare il pubblico o qualsiasi altra componente, perché altrimenti dall’autorità si passa all’abuso di potere. E l’abuso di potere, noi che investiamo soldi e tempo nel calcio e in queste categorie, proprio non possiamo accettarlo: sottraiamo risorse alle nostre attività, domeniche alle nostre famiglie e meritiamo rispetto, soprattutto da parte di chi dovrebbe garantire l’equità e la giustizia della competizione. Concludo affermando con forza che non ci faremo calpestare: difenderemo in tutte le sedi il nostro diritto di fare calcio senza che un arbitro sconsiderato decida di affossarci. Se poi da parte della Federazione non solo non dovessimo essere tutelati, ma addirittura arrivassero sanzioni per la volontà del signor Palma di farcela pagare, allora stiano certi che noi il nostro tempo ed il nostro denaro non li impiegheremo più nel calcio. Siamo imprenditori, non ce lo dice il medico: lo facciamo per divertimento, ma se dobbiamo essere trattati in questo modo allora siamo ben lieti di scendere dalla giostra”.

UFFICIO STAMPA ALBANOVA CALCIO 




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