Il ‘Bisceglia’ è ormai una foresta, la denuncia del presidente del Real Agro Aversa Pellegrino



Una veduta dell’attuale campo del Bisceglia

Lo stadio ‘Bisceglia’ di Aversa è completamente in stato di abbandono. Un ‘disastro’ annunciato già durante le Universiadi che si è manifestato anche stamattina durante il sopralluogo alla presenza dell’architetto Giuseppe Menale, uno dei tecnici che hanno seguito i lavori per le Olimpiadi universitarie, del tecnico comunale Tommaso Mastronardi, dell’onorevole Paolo Santulli e dei rappresentanti del Real Agro Aversa, il presidente Guglielmo Pellegrino, il direttore generale Claudio Buono e l’avvocato Enrico Pagnotta. Quello che è stato subito evidente è che “nonostante oltre 1 milione di euro di lavori per le Universiadi, oggi l’erba è alta quasi un metro – dice il presidente Pellegrino – e gli spalti sono ancora inagibili. Una inagibilità dettata da un piccolissimo problema, pare dettato dalla mancanza di cartellonistica che indichi le vie di fuga. In pratica uno stadio intero chiuso al pubblico a fronte di una spesa di poche decine di euro”. Il presidente Pellegrino ha chiesto proprio all’architetto Menale cosa servisse per riaprire gli spalti e “l’architetto mi ha riferito appunto che c’era solamente la mancanza di queste indicazioni. A questo punto l’amministrazione dovrebbe fare chiarezza, perché non vorrei che il sindaco Alfonso Golia stia chiudendo il ‘Bisceglia’ alla nostra società solamente per un fatto personale. E’ vero che le casse comunali sono vuote, ma l’impianto non può rimanere chiuso solamente per ‘colpa’ di questa cartellonistica. Deve esserci, necessariamente, qualche altro problema: o ci sono altri problemi strutturali oppure non vogliono darci il campo. Non ci sono altre alternative”.

Stamattina l’assessore delegato allo Sport Melillo ha riferito di “problemi che arrivano dalle scorse amministrazioni” ma “è chiaro che non è così perché la Regione Campania ha versato un milione di euro per i lavori e la ditta Bizzarro ha regalato alla città un vero e proprio gioiellino. E’ chiaro che poi se lo stadio non viene mai utilizzato, finisce per abbandonarsi a sé stesso”. Pellegrino poi sottolinea la sua ferma volontà di “fare esclusivamente calcio nella mia città, non ho alcun interesse personale né tantomeno politico visto che sono uno dei Grandi Elettori di questa amministrazione, che ho sostenuto con forza essendo un uomo nato col centrosinistra nel cuore. Non vorrei che qui il problema sia proprio io: forse si attendeva un presidente che avesse qualche speculazione in mente, così come già successo in passato. E che è stato premiato ed elogiato più e più volte. Noi non vogliamo nulla, solamente un impianto per vedere correre sul prato verde quella maglia granata che riteniamo debba essere uno dei motivi di orgoglio di questa splendida città”.




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