Un consulente del lavoro come direttore generale del Real Agro Aversa: Claudio Buono entra ufficialmente nella famiglia della società normanna. Il presidente Guglielmo Pellegrino ha fortemente creduto in lui affidandogli il ruolo più importante a livello organizzativo e amministrativo. “Avevamo bisogno di una persona competente e che conoscesse bene questo mondo – ha affermato il numero uno della società Pellegrino -, Claudio Buono è un professionista che ha dimostrato, sul campo, tutte le sue qualità. Averlo con noi in squadra è motivo di grande orgoglio. Insieme faremo grandi cose”. Claudio Buono si avvicina al mondo del calcio da dirigente accompagnatore del settore giovanile dell’Aversa Normanna, riuscendo ad arrivare con i colori granata fino a Salò per la finale scudetto ‘Berretti’. Poi il ‘passo’ verso la prima squadra, nel ruolo di amministratore delegato, con compiti anche qui organizzativi e amministrativi. Per motivi personali poi lascia l’incarico, ma non resta fermo: arriva la chiamata da Campobasso, dove c’è un progetto importante ad attenderlo. Qui ricopre il ruolo di direttore generale per un solo anno, e quindi ecco l’accordo col Real Agro Aversa, per un ‘matrimonio’ che è arrivato solamente con qualche anno di ritardo: “Non nascondo – dice Claudio Buono – che ho conosciuto il presidente Pellegrino qualche anno fa, quando si avvicinò proprio alla Normanna per acquisire il titolo. Lì ho subito capito che persona fosse. E’ un grande appassionato di calcio, e una persona che sa bene quello che vuole. Probabilmente in quell’incontro ho lasciato un buon ricordo, visto che adesso il presidente ha deciso di affidarmi questo importante ruolo. E’ una sfida che ho accettato sciogliendo la riserva quando sono venuto a conoscenza dei grandi progetti della società. Tra le tante sfide impossibili che ho affrontato nel mondo del calcio, questo forse è la più possibile. Sarò a disposizione del massimo dirigente occupando di aspetti amministrativi, lasciando ovviamente tutto quello che riguarda la parte tecnica ad allenatore e direttore sportivo. Perché ritengo sia fondamentale il rispetto dei ruoli in una società che ha grandi obiettivi. Dobbiamo remare tutti nella stessa direzione. Abbiamo delle professionalità che queste categorie ci invidiano, e dobbiamo sfruttarle per portare sempre più in alto il nome della nostra città e del calcio aversano”.