Dopo l’ottimo campionato a Torre del Greco coach Walter Esposito è pronto a rimettersi in gioco. L’allenatore napoletano di origini ma casertano d’adozione, sta valutando le possibilità che il mercato offre per allenare in provincia di Caserta. Lunga la sua esperienza, praticamente ventennale. Ha iniziato quando aveva vent’anni facendo tutta la trafila dei settori giovanili e nel frattempo continuava a giocare. Poi quando ha deciso di smettere ha ottenuto il patentino di allenatore seguendo così la sua grande passione. Afragola prima e due stagioni a Torre del Greco e un futuro tutto da scrivere. Con i corallini un’annata da incorniciare. “E’ vero – ammette – il bilancio oggettivamente positivo. Una stagione fantastica e siamo andati oltre più ogni rosea aspettativa. Arrivai nel 2016 ed erano in piena zona retrocessione: col lavoro abbiamo costruito qualcosa di importante e quest’anno con un roster completamente nuovo siamo arrivati fino alla semifinale promozione. Il cammino fatto per arrivare fino in semifinale è stato meraviglioso con oltre l’ottanta percento di vittorie e offrendo anche una buona pallacanestro. Ripetere questo cammino straordinario sarebbe stato impossibile ed era giusto lasciare. Mi restano i ricordi di un gruppo unito composto da grandi uomini e giocatori”.
Trasferitosi da diversi anni a Caserta, Esposito è riuscito a toccare con mano la passione per questo sport in una città che non a caso la chiamano la città del basket.
“Sono tre anni che abito a Casagiove ed è una scelta che rifarei. Una scelta d’amore e sono felice di essere in Terra di Lavoro. A Caserta il basket è storia e tradizione vincente. Non mi riferisco solo alla Juve ma a tutto il movimento casertano che ha sfornato cestisti in giro per l’Italia. Vivo Caserta e mi accorgo ogni giorno che si respira pallacanestro ovunque e c’è un grosso rispetto per questa disciplina soprattutto in quei campionati definiti minori dove ho sempre incontrato formazioni molto forti e gente con la giusta mentalità e serietà per fare questo sport bene a tutti i livelli. Per fortuna a Caserta c’è ancora la cultura del basket visto come sport, come momento di aggregazione e divertimento e non a scopo di lucro come altre discipline”.
Ora è in attesa di una chiamata, di un progetto che possa coinvolgerlo e fargli esprimere le sue qualità
“Mi farebbe piacere poter allenare qui – conferma – e sono alla ricerca di un progetto serio che o mi consenta di poter vincere subito come quest’anno o puntare sui giovani andando a costruire qualcosa nel tempo. Un percorso di crescita che possa far migliorare tutti. Persone che credano in me e nel mio lavoro e francamente sono fiducioso e molto carico per l’inizio della nuova stagione”.