Si è svolto ieri a San Prisco, nella villetta attrezzata di Via Agostino Stellato, il XVIII Memorial Prisco Perugino, organizzato dalla Tifata Boxe, che ha visto affrontarsi la nazionale croata, con l’aggiunta di un pugile sloveno e 7 rappresentanti tricolore della Tifata Boxe Team Perugino, delle Fiamme Oro e del G.S. Carabinieri.
Per la Croazia sono saliti sul ring agli ordini di coach Kristijan Kos le pugili Zeljana Pitesa (51 kg), Sara Beram (60 kg) e Maja Saric (64 kg) ed i boxeur Ramon Ferati, Durim Oraca e Matej Uremovic, rispettivamente 56, 72 e 81 kg con l’aggiunta di Aljaz Venko, campione sloveno dei 75 kg.
Per l’Italia, invece, le rappresentanti della nazionale Italiana e delle Fiamme Oro, Roberta Mostarda e Monica Floridia (52 e 64 kg), il marcianisano ‘azzurro’ dei Carabinieri Raffaele Munno (81 kg), l’idolo di casa Giuseppe Perugino (Fiamme Oro, 75 kg) con Sirine Charaabi (60 kg), Paolo Trocciola (72 kg) e Leonardo Nacca (56 kg) della Tifata Boxe. In apertura della rassegna internazionale c’è stato il fuori programma tra De Santis delle Fiamme Oro ed Eugenio Fatone della Tifata con il pugile capitolino che ha battuto di pochissimo ai punti Fatone in un match tiratissimo.
Dopo gli inni nazionali e l’esecuzione del brano ‘Memoria di un Campione’ da parte di Francesco Renzi, oramai appuntamento fisso della kermesse dedicata alla memoria dell’indimenticato campione samprischese, si è passati ai match. Prima, però, un black out elettrico che ha colpito San Prisco per circa mezz’ora. Con l’energia elettrica di nuovo a regime si è partiti. Con il match di De Santis e Fatone che abbiamo descritto e poi con i match del programma della riunione internazionale.
Roberta Mostarda, con un match di testa e precisione ha praticamente controllato sempre la croata Pitesa ex campionessa del mondo ed europea di low kick, poi l’incontro a senso unico tra Monica Floridia, boxereuse che unisce potenza e classe, e la croata Maja Saric, apparsa molto intimorita dall’atleta della Polizia che si è imposta nettamente ai punti.
Il cartellone maschile, poi è iniziato con gli incontri degli atleti locali Nacca e Trocciola. Prima Leonardo Nacca ha pareggiato contro Roman Ferati, in un verdetto tutto sommato giusto, nonostante una ferita allo zigomo sinistro per il tifatino. Poi Paolo Trocciola ha disputato davvero un bel match contro Durim Oraca. Combattimento duro fino all’ultimo colpo, ma dopo un lungo abbraccio tra i due al centro del ring al momento del verdetto. Prima dei due incontri più attesi è toccato a Raffaele Munno dimostrare la sua potenza ed intelligenza pugilistica. L’atleta marcianisano ha condotto sempre il proprio match contro Uremovic. Classe e colpi per l’87esima vittoria in carriera di Munno.
A quel punto tutti gli occhi puntati su Giuseppe Perugino, figlio di Prisco, che ogni anno vuole onorare al meglio la memoria di suo padre. Contro lo sloveno Venko, però, non è stata facile, per niente. E’ arrivata la vittoria, dopo una penalità inflitta al pugile slavo nella seconda ripresa. Alla fine la vittoria è assegnata a Perugino, che però, conscio di non aver dimostrato tutto il suo talento alza il braccio dell’avversario in segno di grandissimo rispetto. Per Perugino di tratta di una rivincita sull’avversario incontrato in Montenegro qualche anno fa e senza esito positivo. 7
Ultimo incontro, con i circa 500 spettatori della piazza ancora assiepati a bordo ring, è stato quello di Sirine Charaabi contro Sara Beram. Un incontro anche qui tiratissimo, con la pugile di origine tunisina che ha sofferto non poco l’atteggiamento provocatorio della Beram. Anche in questo caso una penalità ha fatto pendere il verdetto dalla parte della padrona di casa, che in attesa di cittadinanza italiana ha potuto indossare la canotta azzurra in un Dual Match. Al termine del match nemmeno la Charaabi si è detta contenta del suo incontro, nonostante abbia combattuto in una categoria non sua, in quanto concorre abitualmente nella 57 kg.
Al termine del Memorial Giuseppe Perugino, ha rivelato al microfono di Sportcasertano la volontà di lasciare dopo quest’ultimo match (93esima vittoria in carriera) il pugilato dilettantistico. “Non so se continuerò con la boxe professionistica. Voglio prendermi un po’ di tempo per vedere cosa fare da grande”, ha affermato il 26enne figlio e nipote d’arte. Inoltre all’interno della kermesse sono stati premiati dal vulcanico maestro Giuseppe Perugino, vero artefice di questo ennesimo successo targato Tifata Boxe, l’assessore agli eventi Abbate, l’assessore allo sport Morgillo, i coach croati, il commissario di gara Maurizio Apa, il tecnico delle Fiamme Oro Filippelli ed il presidente del comitato campano della FPI, Alfredo Raininger.