Prima di Caserta Roberto Rovani ha indossato un’altra maglia rossoblù, quella del Potenza. Siamo nel 1983 e l’attaccante, neppure ventenne, esordisce in C2 con i lucani. Quindici presenze, ottimo quinto posto e una squadra che offre un bel calcio. Poi 28 partite e quattro gol l’anno successivo e un gran bel ricordo della Lucania. “Due stagioni che non ho mai dimenticato – esordisce il doppio ex – perché mi sono trovato davvero bene. Era la mia prima esperienza lontano dalla Campania e tutto sommato direi che andò bene. Con mister Specchia c’erano grandi giocatori come Burla, D’Astoli, Tosi e poi giovani provenienti da diversi club e riuscimmo a toglierci belle soddisfazioni. L’anno dopo iniziò Triani poi venne Cucchi ma non riuscimmo a confermare l’ottima stagione precedente. Di Potenza ricordo il gran freddo ma al tempo stesso il calore di una tifoseria esigente pur non avendo in quegli anni una grandissima tradizione calcistica. Ma come amavano ripetere, vent’anni prima Boninsegna aveva indossato la loro maglia in B. Avevano tanta voglia di tornare in alto e facevano di tutto per sostenerci e incitarci ogni partita».
Domenica Casertana-Potenza sarà determinante da una parte e dall’altra. Playoff per i campani e quinto posto per gli ospiti: “Io dico che la differenza a questo punto la possono fare gli allenatori e in particolar modo Pochesci. Se l’hanno preso a un mese dalla fine della stagione regolare è perché credono nelle sue qualità e deve riuscire dove i suoi predecessori hanno fallito. Rimettere in piedi una Casertana che fin qui ha deluso le aspettative. Il Potenza, dal canto suo, se riuscisse a chiudere quinto avrebbe già stravinto il suo campionato. Da neopromossa si è messa dietro squadre che hanno speso tantissimo e che ambivano alla promozione. Poi potranno solo divertirsi nei playoff”.
E a proposito di playoff, il campionato della Casertana come detto non è stato esaltante. Anzi non è ancora certa la partecipazione ai playoff e se non arrivasse sarebbe davvero una catastrofe sportiva: “Premesso che sono convinto di vedere la Casertana nei playoff, leggo e sento dire che questa squadra ha fallito e la stagione è fallimentare. Se la vediamo da fuori per la rosa e i soldi spesi indubbiamente l’obiettivo è stato fallito, ma almeno per il momento perché poi i playoff sono un campionato a parte ed essendoci due promozioni può ancora succedere di tutto. Avendo però giocato e conoscendo bene come vanno le cose nello spogliatoio mi sento di spezzare una lancia a favore dei falchetti. Non sempre le cose vanno come previsto e mi sono trovato coinvolto in prima persona in salvezze arrivate all’ultima giornata pur essendo partiti per vincere. La stessa Casertana del ’90 ebbe grosse difficoltà nel girone di ritorno chiudendo nelle ultime posizioni. Purtroppo a volte basta incontrare un avversario nel momento peggiore per aggravare la crisi o riprendersi. Un palo, una parata, un’assenza, possono essere determinanti cambiando le sorti del campionato. E’ facile dire che è stata fallita la promozione in B, ma bisogna invece capire perché dal momento che mi sembra che questa squadra non sia mai stata al completo dall’inizio anno”.
E dunque domenica partita a viso aperto con la Casertana che dovrà vincere ad ogni costo: “In teoria al Potenza basterebbe un punto – continua Rovani – ma non credo che andranno in campo per fare le barricate. La Casertana è obbligata a vincere ma attenzione alla pressione perché poi si rischia di avere l’effetto contrario. Un gol sbagliato, un gol subito poi comprometterebbero non solo la partita ma anche il finale di stagione. Occorrerà avere un giusto approccio senza però esasperare le giocate o demoralizzarsi se il gol non dovesse arrivare subito. E poi ripeto adesso tocca a mister Pochesci che è un allenatore navigato e ha tutte le qualità per centrare l’obiettivo minimo. Sono due squadre che mi sono rimaste nel cuore e spero davvero di poterle vedere ai playoff”.
Infine una promessa: “Sono legato a Caserta per i miei trascorsi. Stagioni indimenticabili e alla prima partita dei playoff sarò presente in tribuna per vedere dal vivo i progressi della squadra. E’ un po’ che non frequento il Pinto e spero che la mia presenza porterà fortuna ai ragazzi”.