“Quella maglia e quei colori non li ho mai dimenticati. Sono ormai sette anni me li sono cuciti addosso e faccio il tifo per la Casertana”. Esordisce così Antonio Dimatera nel corso di Zona Calcio Speciale Casertana. “Domenica – continua – ne ho approfittato per assistere con la mia famiglia alla partita col Siracusa e sono contento di aver portato fortuna. Peccato per la stagione perché questa squadra meritava e poteva fare di più”. Un anno nero sotto tanti punti di vista e Dimatera non si è perso neppure un dettaglio: “Eravamo partiti e mi piace sottolineare eravamo perché mi sento casertano di adozione, per vincere ed essere protagonisti ma qualcosa non ha funzionato. Vedere in squadra nomi di grande esperienza è bello e credo potranno rifarsi nei playoff. Però bisogna essere orgogliosi di questa società che sta facendo tanto e ha fatto esordire in prima squadra tanti giovani interessanti. Sta investendo anche sulla linea verde come è giusto che sia costruendo un serbatoio per il futuro. Stanno facendo un gran lavoro”.
Contro il Siracusa la Casertana ha dimostrato di avere un gran carattere ribaltando una partita che si era messa male per una ingenuità difensiva: “Il rigore era netto – continua – e il Siracusa si era rintanato nella propria metà campo rompendo spesso il gioco. Mi è piaciuta la solidità dei rossoblù, la compattezza, l’organizzazione e idee di gioco che potranno essere molto importanti. La mano di mister Pochesci si vede anche se è arrivato da poco. Sono rimasto impressionato da Rainone per mezzi tecnici e grande senso della posizione. Se fosse stato un colombiano tipo Cordoba dell’Inter l’avremmo visto in B. Purtroppo in Italia siamo per gli stranieri e non ci accorgiamo dei nostri talenti. Sbagliato chi va a guardare l’altezza di un giocatore perché si deve sempre valutarlo nel complesso”.