Con Sandro Pochesci sulla panchina della Casertana abbiamo deciso di interpellare l’ex ds della Ternana Luca Evangelisti che conosce bene l’allenatore romano. Ci siamo fatti descrivere il suo modo di allenare e le sue idee.
“Sandro è una persona speciale – esordisce. Un grandissimo allenatore con tanta voglia di riscattarsi. Tecnico che propone gioco e sono certo che entrerà nella testa dei ragazzi motivandoli e riuscendo a centrare l’obiettivo. Ho avuto modo di lavorare con lui per diversi anni ed è davvero l’allenatore giusto. Ha idee chiare, propositive e nel giro di un paio di settimane conquisterà pubblico e calciatori”.
Dopo Fontana e il duo Esposito-Di Costanzo arriva un allenatore che probabilmente ripartirà da un modulo già visto: “Predilige il 4-3-3 o 4-3-1-2, gioca molto alto dando un’impronta alla squadra molto offensiva. L’anno scorso, ad esempio, pur se retrocessi con la Ternana segnammo una settantina di reti”.
Una Casertana che ha dimostrato grosse pecchi e tanti limiti nonostante una rosa molto competitiva formata da grandi calciatori: “In C – prosegue Evangelisti – se non hai calciatori che hanno fame e cattiveria agonistica fai fatica. Ci sono giovani che ti mettono in difficoltà perché hanno voglia di emergere, di dimostrare quanto valgono e mettere in risalto le loro qualità. Se non fai meglio di loro i risultati non arrivano. Poi nel girone C della serie C ci sono sei-sette squadre importanti e nessuno lascia nulla al caso. C’è da dire che la Casertana, rispetto alla Juve Stabia, è partita da zero, hanno dovuto allestire una rosa completamente nuova. Non c’era quella continuità che hanno avuto a Castellammare e poi è mancata la cattiveria e determinazione”.
Un cambiamento nel calcio fa sempre rima con fallimento. L’arrivo del nuovo mister ti può dare una scossa all’ambiente. Nel caso specifico della Casertana, se la squadra segue Pochesci e centra i playoff può anche essere la sorpresa degli spareggi. E conoscendo Sandro dico che conquisterà tutti perché avrà anche tanti difetti ma un pregio: è geniale e queste mei parole devono rendervi l’idea di chi ha preso la Casertana”.
Sul discorso B poi ammette: “Quando giochi con i favori del pronostico non è facile dare continuità. Non vince la squadra più forte ma chi ha l’organico più forte che è ben diverso. Cioè quella che ha una rosa che nelle difficoltà riesce a sopperire a determinate mancanze. Poi senza continuità di rendimento è impossibile vincere perché chiunque incontri gioca la partita della vita e ti mette in difficoltà. Credo che il campionato non sia ancora deciso, il vantaggio della Juve Stabia è esiguo e ci sono ancora molti punti in palio. In questo girone c’è maggiore esperienza, più squadre costruite per vincere ed è il girone più difficile come ogni anno”.