Ebbene sì: un match che, per 29 e 30, non si è trasformato nella peggiore comica alla Ridolini; c’è mancato poco che si sfiorasse la tragedia, con un finale da 0-20 a tavolino.
Lo diciamo subito: Hassan e Grilli, mattatori della serata; Marcelo Dip, in grande spolvero. Per lui: 19 p.ti, 7/7 ai liberi, 12 rimbalzi, 5 falli subiti e ben 30 di valutazione lega. MVP… Era ora!
I quindici minuti di sospensione…
La causa, un’avaria (che può succedere) dell’impianto software-hardware che comandava sia il tabellone dei punti che la sirena dei 24 sec. Quello che NON dovrebbe accadere, invece, è essere sprovvisti dell’attrezzatura base -o una parte di essa- in modo da poter sopperire alla tecnologia coi vecchi mezzi: segna punti manuali e tromba per segnalare falli, 24 secondi, time-out etc.
Purtroppo, a mancare, era proprio la ‘peretta’. Al punto che, mosso da puro spirito di sopravvivenza, l’incredula voce di Mercogliano si rivolgeva al pubblico per chiedere -in una surreale sequenza degna del miglior episodio di “Ai confini della realtà”- se, tra gli spalti, avanzasse per caso una sirena da prestare al tavolo dei tecnici.
Fortunatamente, a cinque minuti dalla scadenza dell’aut aut, imposto dalla coppia arbitrale, finalmente tutto ritorna nella quasi regolarità.
Qualcuno, dal pubblico, s’è anche chiesto cosa stesse facendo la dirigenza. Allora, una parte era attiva sul campo a cercare le ‘reliquie’ necessarie al supporto dei referti; qualcun altro… dirigeva i lavori dalla plancia di comando della ‘unità crisi’ in sala stampa.
Ora, però, basta col momento esilarante e passiamo al commento della partita.
Ad assistere allo ‘spettacolo’, meno di 600 spettatori.
Bravi i ragazzi di coach Sante De Cesaris: sempre sul pezzo, senza mai disunirsi. E c’è mancato veramente poco. Un’intera gara giocata ‘a zona’: con difesa 2/3, 3/2 e, in un paio di azioni, con la ‘match up’.
Sembrava quasi di rivivere i vecchi tempi del grande Ezio Cardaioli, ai tempi della storica Siena. Con le dovute proporzioni.
Lui era il mago delle difese a zona mentre, Mario De Sisti, era il RE della difesa assoluta. Complimenti a tutto lo staff laziale!
La gara sarà ricordata -oltre che per l’imbarazzante quarto d’ora- anche per altri due particolari: il ‘Valentini’s day’ e le sperimentazioni del coach. Andiamo con ordine:
-‘Valentini’s day’: finalmente, domenica sera, il neo acquisto Valentini, ci ha regalato un’ottima Pallacanestro. Il suo apporto è stato fondamentale: 11 p.ti, 5 falli subiti, 7 rimbalzi, 3su3 ai liberi, tre splendidi salti (mai successo sin’ora) e 19 di valutazione Lega. Bravo! Siamo persuasi nel credere che sia ufficialmente uscito dal torpore che lo bloccava;
-le ‘sperimentazioni’ tattiche del coach: a dispetto di una partita diversamente bella, riteniamo di dover sottolineare le varie combinazioni provate in campo da Oldoini, che hanno senz’altro condizionato la qualità del gioco. Ha provato a giocare con due spot di ‘4’; due ‘5’; con Bottioni da ‘2’ (guardia) e Pasqualin da play. Aggiungete, a questa tattica, anche la strategia di dosaggio chirurgico delle energie -alzare i ritmi in difesa ed attacco il meno possibile- ed avrete un assaggio delle ‘grandi manovre’ in chiave post season.
In partite come queste, quelle punto a punto o quasi -come abbiamo ripetuto in più occasioni- a determinare il risultato sono specifici episodi. Stavolta hanno inciso: gli arbitri e il #23 avversario. No, non quel 23 lì; non MJ, ma Bisconti. Mi spiego meglio: generalmente, il Capitano (Bisconti), ha un minutaggio di circa 38 minuti. Ebbene, ieri sera ne ha giocati non più di venti. In media riesce a garantire circa 17p.ti a gara e 7 rimbalzi, con oltre il 30% dai 6,75. Ieri era tutto più che dimezzato, complice anche un ingenuo ed imperdonabile 5° fallo su ‘tecnico’.
Gli arbitri: ieri sera spiccatamente casalinghi, non abbiamo timore a dirlo. D’altronde, ogni tanto, può capitare anche a noi.
Ebbene, sono stati loro il crocevia per la vittoria. Gli episodi da citare sono due, ed entrambi sanzionati con falli di sfondamento su penetrazione. Li riassumiamo qui:
-1°: a 3’12” dalla sirena, fischio a Scodavolpe sul 76-72 con canestro da ‘3’ segnato ma non convalidato. Saremmo andati sul 76/75 ma è andata diversamente;
-2°: a 2’50”, fischio a Grilli che penetra la difesa, in terzo tempo, e segna. Anche in questo caso, saremmo stati a stretto contatto.
Insomma, ancora una volta il ‘cinismo’ e il ‘mestiere’ dei casertani ha generato l’allungo finale che è valso i due punti di classifica.
Cinismo che, vogliamo stigmatizzarlo: è da play-off e per i play-off!
Carmine Covino e Modestino Ardito