Nel raccontare questa partita -quasi una finale playoff per il salto di categoria- vale ricordare il precario stato di salute e forma di Marcelo Dip e Nonrman Hassan: due pedine imprescindibili, fondamentali.
Difatti, non a caso: il play Bottioni ha dovuto fare gli straordinari, vestendo gli insoliti panni del cecchino; Petrucci, invece, parte dallo starting five. Sarà lui, oltretutto, l’indiscusso MVP dell’incontro (21 di valut. Lega).
Dicevo: in quegli ultimi dieci secondi…
…Su quel 69 pari, emerge tutto il carattere e lo spessore tecnico-agonistico di questa squadra, forgiata da Coach Oldoini –LA SQUADRA– che sa fare, tra le tante, una cosa molto bene: vincere!
…Su quel 69 pari, frutto delle ‘mandrakate’ del trio Diomede-Sanna-Villa, un mai domo Petrucci esegue alla perfezione il suo Masterpiece, il suo capolavoro artistico: bruciare la retina (l’accento sulla i) con una pesantissima bomba sganciata con freddezza chirurgica da oltre otto metri.
Ma prima di tutto ciò, c’è la palla a due, coi ragazzi scelti da Nevola scesi in campo tutti rigorosamente in calzamaglia. (poi ci ritorneremo sull’argomento).
Si alza il sipario sulla partita più importante del girone di ritorno.
L’avvio di gara è stentato da entrambe le parti: si sbaglia molto e c’è nervosismo. Noi, poi, abbiamo due importanti emergenze infermieristiche.
La situazione si sblocca dopo più di due minuti. Dopodiché, è Caserta a “comandare” -citando le parole di Coach Menduto– imponendo i ritmi.
Ad inizio 2° quarto, abbiamo già un vantaggio di 10 punti. A quel punto scatta la reazione di Salerno: difesa a zona “fronte pari”, che quasi ricuce lo strappo. Poi… c’è solo Caserta, che arriva fino al massimo vantaggio di +21.
Salerno non rende facile la vita in area, alla Decò, che lì stenta a fare canestro. Ma va detto: la Virtus è realmente l’unica alternativa a Caserta.
La presenza nel ‘pitturato’ di un pivot (5 puro) ‘ingombrante’ come Paci, tiene lontani dal ‘ferro’ i nostri incursori: Ciribeni-Bottioni-Petrucci. Hassan è ancora fuori dai giochi. Si fa fatica a trovare la via del canestro (letteralmente); salvo, poi, affidare le proprie doti di tiro dalla lunga distanza, ad una temporanea fortuna balistica. Un esercizio tanto rischioso quanto sconsigliabile, se non come momentanea arma tattica.
Non a caso, infatti, il vantaggio massimo di 21 punti, è stato sciupato da: l’imperdonabile serie di tiri da ‘3’ fatti, peraltro, abbondantemente prima dei 24 sec.; sia da una massiccia difesa serrata, tenuta da una Virtus Arechi che ha avuto il merito di non disunirsi mai. E’ grazie agli attacchi al ferro di Hassan -che finalmente capisce che deve sfondare le difese- Petrucci e Bottioni, se riusciamo a bypassare il ‘muro’ alzato da Salerno.
Il tap-in finale di Ciribeni, regala il +6 a Caserta. Già, perché vincere questa gara, non ha prodotto due punti in classifica: ne implica, in realtà, un vantaggio di ben sei lunghezze!
Carmine Covino