La sterzata di capitan Zampetti: “I valori delle Aquile Rosanero da tramandare. Con i nuovi innesti possiamo sognare, a Vitulazio…



Andrea Zampetti (foto SportCasertano.it)

CASERTA – Le Aquile Rosanero si preparano alla sfida di domani contro il Vitulazio. In vista della prima gara del girone di ritorno, in programma domani alle 14.30 al “Comunale” di Vitulazio, il capitano Andrea Zampetti carica i suoi compagni di squadra. Il difensore centrale classe 93′, ormai da quattro anni in forza alle Aquile, vanta un gran bel passato: ha disputato gli Allievi Nazionali e la Berretti con la Spal, ha conseguito la vittoria del campionato di Promozione con il club ferrarese dell’Argentana e del campionato di Prima Categoria con la Maddalonese. Alla vigilia del match, uno dei fondatori del progetto si esprime sui temi d’attualità del club.

Avete attraversato un periodo non roseo, eravate penultimi. Attualmente siete fuori dalla zona play-out, a cosa crede sia dovuto questo cambiamento drastico che c’è stato? Chi o cosa vi ha dato la forza di rinsavire da questo periodo “no”?



“Dopo l’esonero dell’allenatore Paradiso abbiamo capito di dover cambiare strada. Con Di Pippo abbiamo fatto un lavoro sia fisico che mentale e piano piano ci siamo rialzati, compattandoci e capendo che ognuno di noi ha le carte in regola per fare questa categoria e per salvarci tranquillamente. L’errore più grande è stato non essere consapevoli dei nostri mezzi, infatti quando abbiamo cominciato ad esserlo sono cominciati ad arrivare anche i risultati positivi. La forza di rialzarci ce l’ha data sicuramente l’allenatore, ovviamente affiancata a quella che avviene tra compagni, ognuno di noi aiuta l’altro. Questo è stato ed è fondamentale per noi”.

La prossima gara sarà contro il Vitulazio che ha un punto in più. Una vittoria vi permetterebbe di scavalcarli e quindi di allontanare la zona play-out. Quali mosse possono essere le vincenti?

“Da capitano ed amante di questa maglia ringrazio tutti i ragazzi che sono andati via. Ma sono sicuro che con questi nuovi innesti, se prima si poteva puntare ai play-out, adesso si può sognare più in grande. Facendo ovviamente forza sul gruppo che abbiamo creato. Restare uniti e compatti sicuramente ci farà far bene in campo, sarà questa la nostra arma in più, il nostro gruppo”.

Sei da quattro anni alle Aquile. Cosa si prova da fondatore, partendo dalla Terza Categoria, quindi una realtà quasi tra amici, ad arrivare in Promozione? 

“E’ una bella domanda. E’ stato molto importante per me, quando eravamo in Terza Categoria eravamo tutti ragazzi nuovi ed era un’esperienza nuova per tutti noi. Mi sono subito sentito a casa, ho ricevuto altre offerte ma ho sempre rifiutato perchè ho sposato la causa Aquile ed è una causa bellissima, fatta di persone che sono diventate parte integrante della mia vita quotidiana. Questo è quello che voglio tramandare ai nuovi arrivati, sia agli over che hanno partecipato anche a categorie superiori che agli under che si stanno appena affacciando a questo mondo. Questi valori sono importantissimi all’interno dello spogliatoio tanto quanto nella vita quotidiana”. 

Qual è la formula magica delle Aquile Rosanero?

“Non c’è nessuna formula magica. Ogni settimana ci alleniamo sempre al massimo, come vuole l’allenatore. Gran parte di ciò che si vede in partita è frutto degli allenamenti. In campo scendono le persone che lo meritano e che sudano davvero la maglia. Siamo un gruppo compatto, questo è fondamentale”.


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