Match all’ultimo sangue come tradizione vuole che sia tra due leader. La formazione casertana, oggi priva di Iovinella assente per problemi influenzali e con Johnson non al top della condizione, parte con la mentalità più vicina all’ideale tanto ricercato in questa fase del campionato.
Ma di fronte ha una squadra dal potenziale offensivo di un’armata, con Johansson a farle da generale.
La situazione è equilibrata per quindici minuti, poi il NCB stacca fino a +19.
E il Forio torna a combattere riducendo pian piano la distanza fino al -7 in chiusura di secondo quarto, dove Johansson ruba una palla su una rimessa alquanto “distratta” dei casertani (a poco più di un secondo dalla fine) e spara rapido e freddissimo una bomba da tre.
Una scoppola i cui effetti non tardano a farsi sentire: nella ripresa gli isolani tornano in partita e da lì non concedono più nulla, nessun allungo che possa in qualche modo tranquillizzare.
Gli ultimi istanti vale la pena raccontarli nel dettaglio: il cronometro segna 15 secondi, i casertani sono avanti di due punti appena segnati con un bel mezzo gancio in entrata da Garofalo, 82-81.Palla a Forio, Johansson palleggia spalle al difensore e si gira in sospensione, tira in allontanamento praticamente senza guardare il canestro: il fruscio della retina spezza il cuore dei casertani e fa scoppiare l’urlo di gioia dei tifosi di Forio presenti.E non è tutto: c’è stato fallo e ci sarà un tiro libero aggiuntivo.Il cronometro segna -2.9 alla fine. Lo svedese lancia il pallone sul ferro, il rimbalzo viene arpionato e letteralmente sparato da Johnson verso Mihalich in pieno e fulmineo scatto verso l’area avversaria: il mestrino realizza in terzo tempo e subisce fallo, realizzando a tempo scaduto anche il tiro aggiuntivo. Finale 85-83.
I tabellini: NCB: Riccio 8, Mastroianni 2, Piscitelli 20, Garofalo 11, Mihalich 14, Johnson 22, Ventrone 8, n.e. Aldi Puoti Somma Bellofiore e D’Aiello.
FORIO: Johansson 28, Nicolella 12, Brencius 10, Calise 3, Iacono 3, Mari 13, Di Napoli 17, Buono 0, Polito 0, Marrero n.