Ha vestito le maglie di Casertana e Paganese, un doppio ex Luca Orlando al quale abbiamo chiesto innanzitutto che ricordi ha di Caserta e della Casertana.
“Per me, ma anche per il gruppo di quella stagione, a Caserta fu un’annata positiva. Partimmo con una dirigenza diversa da quella attuale, ricordo il direttore Pensi che aveva costruito una squadra buona ma più per ottenere una comoda salvezza che per poter ambire a qualcosa di importante. Poi con l’arrivo di D’Agostino e Martone furono messe a posto alcune cose, e ha rafforzato la squadra riuscendoci a togliere delle belle soddisfazioni. Siamo arrivati al secondo turno di playoff perdendo contro l’Alessandria che era una corazzata che perse solo la finale playoff con il Parma. In me però è rimasto del rammarico la gara di Alessandria dove passammo in vantaggio e purtroppo subimmo due reti su calcio piazzato. Della città ricordo la passione della tifoseria, che non aveva dimenticato i fasti dell’era Lombardi e che non riusciva ad accettare il ridimensionamento in campionati diversi. Con D’Agostino si è rivisto un maggiore entusiasmo e i tifosi hanno iniziato a seguirci maggiormente”.
Che ricordi ti hanno lasciato D’Agostino e Martone?
“Martone, il direttore si affacciava in quel periodo al calcio professionistico, ma devo dire che non si avvertiva affatto inesperienza in quel che faceva. Un buon curriculum alle spalle e ci mette sempre la faccia in quel che fa. Ha fatto nelle due ultime annate qualcosa di importante, non va dimenticato come si era partiti l’anno scorso e come riuscì a potenziare la squadra a gennaio. Quest’anno non credo che gli si possa addebitare colpe, ha costruito una grande squadra, stesso discorso vale per il presidente che ha un entusiasmo incredibile. Credo che sia uno dei pochi presidente che viva il calcio con la sua stessa energia e passione. Bisogna soltanto dirgli grazie”.
E della Paganese?
“A Pagani è iniziata la mia carriera tra i professionisti, allenava Grassadonia e fu lui che mi volle a Pagani dove vincemmo il campionato di C2 e i playoff approdando in C1. Misi a segno 18 reti e quella è stata la mia migliore annata realizzativa. Purtroppo in C1 le cose non andarono nel migliore dei modi e a gennaio andai via. Molti tifosi ancora non mi hanno perdonato per la mia rete messa a segno con la maglia della Casertana al 90′ e la mia esultanza non fu ben vista dalla tifoseria di Pagani. Io ho però del buon ricordi di loro e di Pagani”.
Domani c’è proprio derby Casertana-Paganese. La Casertana sembra avere il freno a mano tirato, come vedi questa partita da doppio ex?
“Due formazioni partite con obiettivi diversi. Tanti i punti che le separano. La Casertana è sotto i riflettori dall’inizio del torneo, mantenere le aspettative non sempre è facile, sono stati fatti degli acquisti importanti e tutti si aspettavano un avvio diverso magari con una Casertana ammazza-campionato, il calcio però è diverso, basta vedere quanti anni ci hanno messo Lecce e Foggia per ritornare in B. La Casertana delle ultime partite ha provato a cambiare qualcosa ma la vittoria stenta ad arrivare. Per la Paganese mi dispiace in particolar modo per l’ex tecnico Luca Fusco che stimo e con il quale ho anche giocato. Il tasso tecnico della squadra non è altissimo e ci sono pochi calciatori esperti in rosa. Hanno un’idea di gioco che portano avanti e quando i risultati non arrivano l’ambiente si demoralizza. Sulla carta non dovrebbe esserci gara, la Casertana dovrebbe vincere”.
Enzo Di Nuzzo