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Partiamo dalla fine. Il gol di Calò al novantesimo è la beffa di una serata che si stava concludendo nel migliore dei modi. La Casertana domina al ‘Menti’ di Castellammare contro una Juve Stabia sorpresa dalle novità tattiche di mister Fontana. Le vespe non pungono come il loro solito e quando lo fanno ci pensa Russo a respingere l’insidia. Poi dopo la traversa di Mancino il gol di Castaldo (con un po’ di fortuna siamo onesti) che ha gelato gli stabiesi. La squadra ha tenuto bene il campo, ha mostrato personalità e buon fraseggio. Forse si è abbassata troppo nella ripresa ma il pari non è una conseguenza essendo giunto l’1-1 su una punizione dal limite dell’area. Una Casertana viva insomma, una squadra capace di affrontare e mettere sotto una diretta concorrente (in trasferta tra l’altro). Messaggi chiari sono arrivati a Trapani, Catania e Catanzaro (che al momento non sembra competitivo per la B). Una squadra che con i dovuti accorgimenti tecnico-tattici sta ritrovando se stessa. Era già accaduto contro la Vibonese quando si sarebbe potuto chiudere il primo tempo avanti di tre gol. Poi la rete del pari ha abbattuto moralmente un gruppo che si sta ritrovando anche fisicamente. Sabato big match contro il Trapani che rappresenta il vero spartiacque della stagione rossoblù. Un capitolo a parte lo merita invece l’arbitraggio di Nicoletti, davvero scadente. Un gol annullato che le immagini viste e riviste da ogni angolazione non riescono a chiarire se Padovan fosse leggermente oltre la linea dei difensori. Un rosso a Pinna apparso frettoloso perchè i due si strattonavano a vicenda. Cartellino giallo a De Marco dopo il primo intervento (tra l’altro neppure meritevole della sanzione). Tensione in campo mal gestita dal fischietto calabrese che non è apparso affatto determinato. Insomma le cose sarebbero potute finire meglio ma le ciambelle non riescono mai col buco. La consapevolezza però è che sia la strada giusta per recuperare il terreno perduto.