Nello scorso weekend dopo cinque mesi è tornato sul ring Giuseppe Perugino. Il pugile di San Prisco è stato protagonista a Udine nel «Dual Match» tra l’Italia e l’Irlanda. Perugino è apparso in forma riuscendo a battere sia sabato che domenica il sette volte campione irlandese Joe Nevin. Un test che è servito per ricevere indicazioni molto positive in vista delle qualificazioni «interforze» che si terranno a Roma dal 16 al 18 novembre prossimi e valevoli come tappa di avvicinamento per i Campionati Assoluti Italiani. L’avversario sarà Giovanni Sarchioto già campione italiano due anni fa nei pesi medi e vincitore di diverse medaglie internazionali. Il vincitore affronterà in finale il bronzo olimpico giovanile nonché campione d’Europa Youth Vincenzo Lizzi, già battuto da Perugino un anno fa. Sensazioni positive per Perugino che ammette: «Da qualche mese – ha detto al Mattino – sto svolgendo preparazione con un team di grande qualità. Mi stanno seguendo nella parte atletica e i risultati si possono toccare con mano. La parte specifica invece è curata da mio nonno, il Maestro Peppe Perugino che ha sempre messo la sua esperienza al mio servizio riempiendomi di consigli. Ero impaziente di tornare a combattere e capire il mio stato fisico. Direi che le risposte sono state positive e sono felice di essere già a questo punto della preparazione». Obiettivo Campionati Italiani per il campione di San Prisco che vuole tagliare il traguardo del settimo titolo italiano prima di coronare il suo sogno: «Ormai ci sto pensando da tempo e posso dire che nel 2019 finalmente diventerò professionista. Ecco perché mi piacerebbe chiudere il mondo del pugilato dilettantistico con un altro trionfo. Sto lavorando per questo e ripagare la fiducia di chi ha sempre creduto in me». Ma Giuseppe Perugino ha anche un piccolo rimpianto: «In tutti questi anni – dice – non mi è mai stata data l’opportunità di partecipare alle Olimpiadi. Hanno sempre preferito altri nonostante i miei risultati e le prestazioni fossero sotto gli occhi di tutti. Sono sempre stato me stesso, sempre andato fiero di quello che ho fatto e da dove venivo. Ora spero davvero di poter avere una chance e partecipare alle Olimpiadi da professionista. Sarebbe anche bello poter vincere un campionato del Mondo come ha fatto mio zio Antonio e portare avanti la tradizione di famiglia. Lavorerò sodo in questi mesi senza mai perdere di vista l’obiettivo. Un passo alla volta dritto alla meta».