Se ne sono scritte e dette tante. Si sa che quando non si vince il morale non è dei migliori e basta poco per infuriarsi. E’ capitato a tutti: al presidente, ai tifosi, alla stampa, ad un ambiente che ama forse troppo questi colori e allora è tempo di voltare pagina. Di cambiare e di tornare ad abbracciarsi per riprendersi un posto in vetta alla classifica. Il posticipo contro la Vibonese permette di riflettere su ciò che è stato e ciò che potrà accadere. Si sbaglia ma in buona fede perchè ognuno vorrebbe ritrovarsi dalla prima all’ultima giornata in vetta alla classifica. Ognuno vorrebbe sventolare quella bandiera rossoblù, colori che rappresentano la città, un territorio e una provincia. Lo si fa per orgoglio, per senso di appartenenza e allora bisogna voltare pagina. Tutti. I calciatori in primis che devono rendersi conto di indossare una maglia pesante, i tifosi mettere da parte accuse e polemiche contro questo o quello, la stampa che in queste ore si è presa una bella ramanzina dal presidente D’Agostino. Ci può stare perchè è il gioco delle parti senza però mai dimenticare il bene comune: la Casertana. L’obiettivo è e resterà l’assalto alla serie B. Qualsiasi cosa accadrà bisogna remare tutti dalla stessa direzione, bisogna rendersi conto che il campionato è lungo, la stagione è fatta di alti e bassi per chiunque. Anche chi è più su in classifica prima o poi avrà un calo. Sono tutti umani e reggere certi ritmi per nove mesi è impossibile. E allora avanti insieme, nulla è perduto. Un passo alla volta tenendosi per mano e mostrando i colori rossoblù. A cominciare da lunedì sera quando la Vibonese dovrà essere affrontata col coltello tra i denti. Un arrembaggio sin dal primo minuto per far capire che da questo momento in poi Caserta diventa un fortino inespugnabile. Una bolgia che solo il pubblico casertano sa fare. Inutile guardarsi indietro e recriminare. Solo chi non opera non sbaglia ma per fortuna sono errori rimediabili sia dentro che fuori. Il bene comune è la Casertana in B, i tifosi e la stampa lo sanno. La società non ha mai smesso di crederci e allora tutti insieme per riprenderci quello che ci spetta, un posto al tavolo delle grandi.