E’ stato capitano della Casertana e della Cavese. Ha scritto pagine storiche in rossoblù e nella sfida di domenica sera sarà un doppio ex che guarderà a distanza il derby. Salvatore D’Alterio parla innanzitutto della rosa rossoblù.
Questa Casertana è pronta per l’assalto alla serie B?
“Con tutti gli acquisti fatti la squadra è competitiva in ogni reparto. Ci sono tutti i presupposti per salire di categoria. Ovviamente non sarà semplice perché ci sono almeno tre-quattro pretendenti alla promozione e vincere è sempre difficile”.
Chi sono secondo te le dirette concorrenti dei falchetti?
“Sicuramente Catania e Catanzaro. Per storia, rosa e come tradizione. Credo che queste tre, con la Casertana ovviamente, se la giocheranno fino alla fine. Poi durante la stagione chi sbaglierà meno vincerà”.
Domenica sera contro la Cavese il pronostico è nettamente a favore della Casertana?
“Sulla carta non dovrebbe esserci storia, la Casertana è strafavorita ma conoscendo il campionato di C bisogna scendere in campo sempre con la massima concentrazione senza sottovalutare l’avversario. Al di là degli scontri diretti il maggior pericolo per una squadra forte come la Casertana è proprio sottovalutare l’avversario. Ci sono tanti calciatori esperti e sanno che non si possono permettere di fare passi falsi. La prima però è sempre una partita delicata, i meccanismi ancora non sono ben oliati e bisogna attendere qualche settimana per andare a regime. Ma ripeto questa Casertana non deve temere nessuno”.
Cavese, Rieti e Bisceglie sulla carta possono sembrare vittime predestinate, tu che ne pensi?
“Non credo sia una partenza facile perché come dicevo prima serve concentrazione assoluta settimana dopo settimana. Pensare ad un avversario alla volta senza stilare tabelle o altro. Un mattoncino alla volta si può costruire qualcosa di importante”.
Secondo alcuni presidenti di altri club la Casertana avrebbe rovinato il mercato facendo spese folli…
“Non è affatto così. Ci sono sempre state squadre che ogni anno spendono più degli altri. Ricordo il Foggia, Lecce per tre-quattro anni, il Catania, Benevento e tante altre tornando indietro. Io dico che Casertana e Catania hanno alzato il livello tecnico perché puntano in alto. Senza i grandi calciatori non vai molto lontano”.
Quale è stato secondo te l’acquisto più importante della Casertana?
“L’arrivo di Castaldo ha fatto da traino agli altri. Molti top player si sono accorti che la Casertana faceva sul serio e hanno subito accettato il progetto. Però io dico che giocatori come Rainone possono fare la differenza. Uomo spogliatoio, grande esperienza e grande uomo. Stessa cosa Nicola Mancino che forse qualcuno sottovaluta, ma possono essere davvero il valore aggiunto di questa Casertana”.