Nella tormentate vicende che ruotano intorno al momento della Sessana interviene in prima persona patron Vrola che si difende da alcuni articoli apparsi su un giornale locale e dalle accuse del gruppo “Amici della Sessana” (LEGGI QUI). In queste parole l’estratto di un video che il numero uno gialloblù ha pubblicato sul proprio profilo Facebook: “Negli ultimi giorni sento spendere molto il nome della Sessana da parte di persone che in passato non si sono mai interessate alle vicende del club né con un contributo finanziario né morale. Quando abbiamo bussato alla loro porta non ci hanno mai risposto mentre oggi vedo che si sono elevati a paladini della Sessana e la vogliono salvare. Mi chiedo però cosa vogliono salvare. In questi anni abbiamo realizzato una delle poche cose belle a Sessa Aurunca costruendo dopo anni e anni di dimenticanza un progetto calcistico importante che è diventato un punto di riferimento in Eccellenza. Tutto ciò lo abbiamo fatto senza dare fastidio a nessuno. Abbiamo portato avanti un percorso che ci ha visto vincere tre campionati, dalla seconda categoria fino alla promozione per poi approdare in Eccellenza. Siamo arrivati anche a disputare una finale di Coppa Italia, sempre di Eccellenza al “Partenio” di Avellino e questo senza avere una struttura nostra. Voglio ringraziare quei tifosi che ci hanno sempre seguito e quei soci che mi sono stati vicino sotto l’aspetto economico. Le cose negli ultimi due anni sono cambiate. A Sessa c’è un gruppo di imprenditori, di professionisti che fanno propaganda per un unico obiettivo, ovvero quello di consolidare e di accrescere il proprio consenso. Queste persone vivono instaurando rapporti con la pubblica amministrazione e senza questo consenso gli diventa difficile portare avanti le proprie attività. Purtroppo per loro la Sessana è diventata una minaccia, ma la minaccia non è Isodoro Vrola perchè Vrola non fa né politica e né tantomeno vive di consenso per svolgere le proprie attività. Però per loro sono diventato un nemico perchè in panchina mi porto il dottor Luigi Tommasino, che per noi è il medico della Sessana mentre per loro è l’attuale sindaco uscente. Quindi questo diventa una minaccia per loro e quindi Isodoro Vrola e i suoi soci vanno ostacolati. Come? Non dandogli lo stadio che gli abbiamo promesso, il contributo e isolandolo sul territorio, allontanando così quegli imprenditori che hanno dato una mano in questi anni per metterlo nella condizione di non fare più calcio a Sessa. In questo gruppo c’è un leader che da persona intelligente ha capito che per poter fare calcio a Sessa bisogna mettere molti soldi di tasca propria. Costui dice al suo gruppo di voler fare calcio a Sessa e di voler proseguire il progetto e poi quando viene messo nelle condizioni di rilevare la società non si presenta al tavolo degli accordi e così come fatto già lo scorso anno hanno pensato bene di screditare Vrola e i suoi soci. Questa estate si sono ripresentati e hanno manifestato ancora una volta la loro intenzione di fare calcio in questa città e allora gli abbiamo offerto la gestione sportiva gratuita della società. In cambio avremmo voluto solo la firma di una dichiarazione di responsabilità. Arrivati al punto di chiudere chi di dovere ancora una volta non si è presentato e ci ha inviato l’ennesima delegazione capeggiata dall’avvocato Fabio Varone. Al che anche noi abbiamo interpellato l’avv. Lucia Buonato di Roma per far si che si interfacciasse con l’altro legale per chiudere gli accordi. Dopo alcuni giorni il nostro avvocato contatta l’avvocato Varone e ci viene detto che questo gruppo non è interessato alla nostra proposta. Mi sono visto articoli dove si dice che abbiamo chiesto dei soldi per la Sessana e ciò non è assolutamente vero perchè abbiamo offerto una gestione gratuita, mentre un altro gruppo “Amici della Sessana” mi accusa di voler far morire il calcio a Sessa Aurunca. Il calcio a Sessa non lo faccio morire io, ma il territorio e più specificamente quella parte di territorio che antepone i propri interessi personali a quelli della città. Io, insieme ai miei soci, penso di essere uno dei pochi ad aver messo Sessa Aurunca al primo posto togliendo tempo alla famiglia e sacrificandone anche le risorse economiche ad essa destinate”.