Si è tenuta stamattina, presso il ristorante Dodici, la conferenza stampa del presidente della Volleyball Aversa, Sergio Di Meo, per spiegare i motivi che hanno portato la Sigma a rinunciare al campionato di Serie A2 oltre che per fare chiarezza su alcuni punti, il primo su tutti quello che riguarda la mancata fusione con la Romeo Normanna, l’altra società di volley di Aversa. “Non fare questo campionato mi costa tantissimo perché avrei abbattuto solamente quest’anno i costi di video check e di iscrizione. C’è qualcuno che dice che avrei deciso di rinunciare: sarei stato solamente un folle se non avessi avuto voglia di continuare. Purtroppo le vicende che hanno coinvolto il PalaJacazzi (i lavori per le Universiadi) ci hanno tarpato le ali. L’assessore Oliva ci ha avvisato di questi interventi indicandoci che ci saremmo ritrovati senza palazzetto. E’ stata una scelta politica dell’amministrazione che ha deciso di far morire la pallavolo ad Aversa a fronte di un finanziamento di 2 milioni di euro per delle Universiadi che porteranno il basket, e non la pallavolo, nella struttura della nostra città”. Scegliere un’altra città sarebbe stato impossibile: “Per almeno due motivi: gli sponsor e gli impianti. Partiamo da Sigma: chi dice che mi abbia abbandonato sta dicendo solo fesserie visto che c’era ancora un altro anno di contratto. E rinunciare a Sigma mi ha portato anche ad un procedimento amministrativo che siamo riusciti a risolvere io e il patron di Sigma, Del Prete, solamente perché c’è di base una forte amicizia. Altrimenti sarei stato costretto a pagare anche una penale. Per quanto riguarda invece l’impianto c’erano due strutture solamente: il Palamaggiò di Caserta e il palazzetto di Avellino. Solo che l’impianto casertano può essere utilizzato solo per gli eventi e quindi magari solo per la partita e poi è gestito dalla curatela fallimentare e quindi non sarebbero stati possibili gli allenamenti. Mentre ad Avellino mi sarei dovuto alternare con la squadra di basket e fare un solo allenamento a settimana. Cose impossibili per una Serie A2 di pallavolo. Abbiamo provato anche Casagiove e Marigliano che però non avevano i 1200 posti minimi per le gare”.
Ma non è un addio: “Per quest’anno non farò la pallavolo attivamente. Ho ceduto il titolo di Aversa alla società di Piacenza ad una cifra ‘ridicola’ e semplicemente simbolica. Dico solamente che stiamo parlando di meno di 10mila euro. E poi ho aiutato Latina che giocherà al Palamaggiò almeno un paio di gare e quindi il presidente ha deciso di ‘premiarmi’ con il ruolo di suo vice”. E quindi la vicenda Romeo: “Prima mi hanno avvicinato per fare la fusione e poi, all’improvviso, sono scomparsi. Io oggi ho la coscienza a posto: non mi sono iscritto ma non ho alcun debito, a differenza di quello che si sente. C’era stata la possibilità di una fusione che però non ho capito ancora chi non l’abbia voluta dalla Romeo. Io so solo che ci ho perso dei soldi perché per attendere loro ho perso la possibilità di dare il titolo a Palmi che aveva messo sul tavolo più soldi di Piacenza. Sono completamente scomparsi”. In conclusione però la bella notizia: “Aversa probabilmente giocherà la Junior League con i propri ragazzi, molti dei quali sono arrivati al quinto posto alle finali nazionali Under 20. Il nome sarà quello della Top Volley Latina ma al 99% giocheremo le gare ad Aversa. Ripartiremo da loro”.
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