Quattro anni a Caserta che è diventata la sua seconda città. 101 presenze tra campionato, playoff e Coppa Italia e cinque gol. Una maglia che è diventata la sua seconda pelle. Ha chiuso la sua carriera nella città della Reggia, nella città di cui si era innamorato quattro anni fa. Ivan Rajcic ha preparato i bagagli e farà presto ritorno in Croazia. Un addio difficile ma ci ha pensato a lungo e spiega i motivi in una emozionante intervista rilasciataci in esclusiva.
Ivan allora sei in partenza.
“Caserta mi mancherà. Mi mancheranno la città, le persone, gli amici e la Reggia. Ho trascorso tanto tempo in un luogo simbolo di questa bellissima città. Ma ormai ho deciso”.
Non c’era più posto per te in questa Casertana?
“A fine stagione non ci siamo neppure parlati con la società, ci siamo capiti al volo. Certe cose non si dicono perché non c’è bisogno poiché c’è stata sempre grande sintonia e stima. Mi sono trovato bene con questa società e sono grato per quello che hanno fatto non solo per me ma per tutta la Casertana. Alla fine hanno prevalso i sentimenti, la voglia di tornare a casa, di cambiare vita e pensare agli affetti. Caserta è stata la mia ultima tappa e sono orgoglioso di aver chiuso la carriera qui”.
Cosa ti restano di questi tuoi anni in rossoblù.
“Ho dato tutto quello che avevo in questi quattro anni. E’ stato un bel periodo della mia vita e sono stato davvero felice. Giocare in tre stagioni e mezzo oltre cento partite non è poco e farlo con la maglia rossoblù sulle spalle è stato stupendo. Questi anni li ricorderò con grande affetto. La Casertana avrà sicuramente un tifoso in più”.
C’è una partita che ricordi maggiormente?
“Più di una. Il primo anno quando vincemmo col Lecce in casa quando loro avevano Miccoli e sembravano dover stravincere il campionato. Ma anche le vittorie di Catania sono state belle perché in uno stadio che ha fatto la serie A”.
Il compagno a cui ti sei legato di più.
“Forse maggiormente i napoletani. I vari Rainone, De Marco, Finizio, D’Alterio, Pezzella, tutti bravi ragazzi che davano l’anima in campo. Gli stessi Cissè o Cruciani e Mancino”.
Cosa dici ai tifosi della Casertana.
“Dico di stare vicino ad una splendida persona come D’Agostino e a tutta la sua famiglia. Persone eccezionali come loro non è facile oggi trovarle nel calcio. Devono alimentare la loro passione e far sentire costantemente la vicinanza al presidente”.
E ora nel tuo futuro cosa c’è?
“Bella domanda. Per il momento me ne torno in patria per capire realmente cosa fare. Momentaneamente sto facendo le cose che per 21 anni non ho potuto fare. Sono felice per ora poi mi guarderò intorno per fare l’allenatore osservatore o dirigente nel mondo del calcio. E poi chissà un giorno tornare da queste parti ma per il momento è prematuro parlarne”.
https://www.facebook.com/SportCasertano/videos/2016219768397776/