Questo articolo non ha l’intento di tessere lodi. In questo articolo non ci sono eroi. Nasce con la concreta speranza di scuotere gli animi tormentati di ragazzi sfortunati. Questa è la storia di un calciatore, anzi, no. E’ la storia di un “Uomo”. E’ la storia di un uomo che, con forza di volontà, tenacia e sacrificio, ha sconfitto i propri demoni. Demoni che lo hanno condotto sulla via del baratro. Demoni dal canto subdolo, ingannevole, ammaliatrice, come le “Sirene” di Ulisse. Questa è la storia di Bruno Angelino, il “Cobra” del calcio dilettante campano. E’ una storia, la nostra, anzi no, quella di Bruno e di tanti ragazzi “sfortunati” fatta di sofferenza, ma anche speranza, soprattutto tanta speranza. L’intento di Bruno non è quello di voler essere elevato a punto di riferimento, ma semplicemente fare giungere un messaggio a chi, come lui, ha imboccato la medesima strada sbagliata: “Credi in te stesso, nelle tue vene scorre la più grande forza dell’universo. Combatti e non far soffrire chi ami e chi ti è rimasto vicino. Sappi che l’ora più buia non è eterna. Fino a quando batte il cuore in petto e i raggi del sole scaldano l’anima, nulla è perduto” il pensiero di Bruno: “Mi rivolgo a tutte quelle persone che stanno attraversando un periodo difficile e delicato della propria esistenza. Non commettete l’errore di pensare che siate soli. Tutt’altro, siete circondati da persone che vi amano più della loro stessa vita e non ve ne accorgete, ed è proprio a loro che state facendo del male, più che a voi stessi. Nella vita tutti possiamo sbagliare, in quanto esseri umani siamo imperfetti, ma la vera colpa è di non provare a rialzare il capo. Io ringraziando Dio, ci sono riuscito attraverso prove tremende, quindi affermo con assoluta certezza che non è impossibile, si può fare. Noi non pecchiamo esclusivamente sulla nostra carne, ma laceriamo anche quella dei nostri cari, non siate egoisti come lo sono stato io. Soffermatevi a riflettere solo per un istante su questa grande verità. Ringrazio chi è stato sempre con me come il mister Lello Cottuno, più che un amico per me. Chiedo perdono alla mia famiglia, al mio “vecchio” già dilaniato da tanti dispiaceri, ai miei fratelli, ma soprattutto a mia moglie Rita che è rimasta al mio fianco regalandomi la più grande gioia della mia vita, nostra figlia. Un ringraziamento speciale a persone speciali come l’associazione “CERT NUOVA VITA O.N.LUS.” persone straordinarie che mi hanno sostenuto non solo fisicamente ma soprattutto moralmente nel momento più basso della mia vita. L’aspetto per me importante è quello di non abbassare mai la guardia, il nemico, i demoni sono sempre dietro l’angolo. Ringrazio il presidente della Virtus Liburia Angelo Pezone. Un ringraziamento speciale al direttore generale della Liburia, Nicola Cangiano. Grazie a tutti dal profondo del mio cuore”. Con sei gol all’attivo nel girone di ritorno con la casacca neroverde della Virtus Liburia girone A di promozione, Bruno Angelino, il “Cobra” è tornato più forte di prima…”Il buio non è altro che il sentiero che conduce alla luce, ma è il cammino che illumina e ci rende più forti”
Gaetano Molaro