L’ennesima pesante sconfitta dell’Aversa ha fatto sbottare il main sponsor e presidente onorario Pasquale Corvino che non ha certo usato parole al miele per la squadra. “Ancora una volta prendiamo quattro gol in trasferta, ma la musica è sempre la stessa. Ci sono quattro-cinque calciatori che partecipano la domenica alle nostre partite non dando quanto potrebbero e dovrebbero. Da loro solo una presenza come di qualcuno paragonabile al capostazione di Pinerolo e quindi pensano che il proprio ruolo sia quello di alzare la bandierina quando passano i treni. Per colpa di questi quattro-cinque elementi subiamo l’ennesima mortificazione. Io l’ho detto e lo ripeto e non cambio assolutamente idea. Questo è anche il motivo per cui io mi sono letteralmente allontanato e distaccato da ogni gestione e rapporto con questa squadra. Naturalmente qualcosa può anche incidere su qualche giovane calciatore di buone prospettive che viene contattato continuamente da persone che premono per averne la delega o creargli il futuro. A queste persone poco importa se questi ragazzi hanno bisogno di tranquillità, ma i soggetti li conosciamo e li sopportiamo dall’inizio del campionato. A fine stagione sono molto curioso di sapere se legalmente è possibile che gente da oltre trent’anni continui, perseveri in certi tipi di atteggiamenti perché se ciò non fosse possibile mi attiverò legalmente perché questa storia finisca una volta per tutte. Questa però non deve essere una giustificazione, la situazione è drammatica, la delusione è totale, non credo a nessuna parola o alcun tipo di promessa ma solo un miracolo penso ci possa salvare da questa situazione che sicuramente non meritiamo. Naturalmente non essendo un posto di capostazione qualcuno sicuramente se le cose dovessero andare male ne pagherà le conseguenze. Sicuramente c’è anche una carenza di figure dirigenziali professionali, carenti all’interno di questa società ma purtroppo dobbiamo accontentarci e cercare di limitare i danni perché qualcuno invece di aggregare per lavarsi le mani addossa la colpa su qualcun altro e questo un tesserato di una società, qualunque ruolo occupi, non dovrebbe farlo. A questo punto non ho altro da dire, credo che almeno da qui fino alle prossime partite una piccola svolta c’è bisogno e studieremo per tentare di giocare quest’ultima carta per far rendere conto a qualcuno di essere più responsabile e ad altri di svolgere meglio il proprio ruolo. Comunque vada e comunque sia alla fine metteremo il punto e vedremo se è il caso di riprendere e ricominciare d’accapo consci degli errori fatti nei riguardi di qualcuno non solo come calciatori ma anche come persone. Di questa squadra voglio conoscere solo il risultato a fine campionato perché del resto non ne voglio sapere più nulla”.