In alto i calici per ‘Mister 40 goal’ Simonetti: “Più di Immobile ed Icardi? Vorrei non finisse mai. De Stefano è un grande, Albanova perfetta. Record? Sono…



Ciro Simonetti con la maglia bianca dell’Albanova

CASAL DI PRINCIPE – “Ma cosa ho fatto?”: Ciro Simonetti riavvolge il nastro di una stagione incredibile e quando ripensa al totale di numero di reti siglate, non riesce a crederci. Lo stupore prende inizialmente il sopravvento sul viso, poi la sorpresa cede il passo alla certezza che è tutto vero. Con la doppietta siglata contro il Marcianise, ha raggiunto la bellezza di 40 reti in campionato. Una soglia impressionante che mai l’attaccante cresciuto nei vicoletti di Ponticelli avrebbe sognato di realizzare. Ed invece, in una stagione in cui l’Albanova ha stracciato diversi record, egli detiene il primato di miglior goleador d’Italia, facendo ancor meglio di Ciro Immobile e Mauro Icardi, fermi a quota 27 e 24 reti in Serie A.

IL RECORD. Con la sua umiltà, “il Cannibale”, così com’è stato rinomato a Casal di Principe, ha marchiato col fuoco il suo nome sulla maglia biancoazzurra, realizzando un record che in Campania e nel resto d’Italia sarà difficile scalfire od almeno eguagliare. Numeri da guinness dei primati, arrivati grazie ad una cinquina, quattro triplette, sei doppiette ed undici reti singole, che valgono la media di 1,37 reti a partita considerando le quaranta segnature in ventinove partite, a cui si aggiungono i tre sigilli in Coppa Italia. Spazzato via il suo precedente record di 24 reti all’Acerrana nella Promozione 2011-2012. Tutte le compagini, fatta eccezione per il Vitulazio che sarà l’ultima avversaria sabato, sono state trafitte dal capocannoniere del girone A di Promozione, inseguito nella speciale graduatoria dal compagno di squadra Paolino Nucci che è arrivato a 24 sigilli. Di tutti, qual è il più bel goal: “La seconda rete col Villa Literno all’andata. E’ per me la migliore“.



Antonio De Stefano consiglia Ciro Simonetti

L’EMOZIONE. Di destro, di sinistro, di testa, in serpentina, in dribbling, in tap-in, in acrobazia, di tacco: in tutti i modi Ciro ha sbaragliato le resistenze delle squadre avversarie, salendo agli onori delle cronache per quella sua semplicità di ridurre le difese avversarie a muraglie penetrabili. Quella stessa semplicità che l’attaccante classe ’92 trasuda di fronte alle telecamere, ad un registratore e ad un taccuino, mostrando imbarazzo per delle doti innate che non appartengono a questa categoria. Ciro è di poche parole, i fatti preferisce realizzarli sul campo ma, con quel pizzico di furbizia, esprime il suo pensiero: “Emozionato per i quaranta goal? Sono felice, chi non lo è per un primato del genere. Spero sinceramente che non finisca mai questo campionato”. Come se volesse dire: voglio ancora segnare e non fermarmi mai, a dimostrazione del fatto che non è ancora sazio.

DA GUINNES DEI PRIMATI. Nei campionati professionistici italiani nessuno arriva a certe cifre, neanche Gonzalo Higuain che giunse a 36 reti e tutt’ora detiene il record italiano in Serie A. Fatte le dovute proporzioni ovviamente, certi numeri spettano solo a Cristiano Ronaldo e Lionel Messi, miti e punti di riferimento per le sue giocate. Ancor di più di come Antonio De Stefano gli aveva predetto al momento della chiacchierata per portarlo all’Albanova a maggio, con l’intento di avvicinarlo ulteriormente alla porta: “Quest’anno se giochi dove ti metto io nel 4-2-3-1, farai trenta goal e ci porterai in Eccellenza”. Una profezia riduttiva per l’ex calciatore di Casoria, Acerrana, Ponticelli e Suessola che, col cuore in mano, confida: “Non finirò mai di ringraziare l’allenatore, un grande”.

LA DEDICA SPECIALE. Classe cristallina, rapidità, dribbling ubriacanti e fiuto del goal sono il biglietto da visita dell’attaccante che, dopo varie sventure, vuole riconquistare il terreno perso. Di sicuro il suo nome sarà finita sul taccuino di tanti osservatori nazionali; a venticinque anni c’è il tempo per ambire a categorie superiori ed a quel professionismo conosciuto ai tempi del settore giovanile del Napoli. Su questo aspetto “El Niño” (soprannome degli anni precedenti) non transige e resta con i piedi per terra: “Il telefono squilla tutti i giorni, ora godiamoci questo momento e poi si vedrà. L’Albanova è una piazza importante ed una società seria, con i presidenti Zippo e Petrillo che sono impeccabili. E’ presto per parlare di futuro, godiamoci questo trionfo che io dedico alla mia famiglia che mi è stata sempre vicina, a mio fratello, a mio padre, a mia moglie Annabella ed a mio figlio Marco”. Parole di un ragazzo che ai problemi della vita ha sempre risposto con la gioia di giocare e segnare. E quest’anno di goal ne ha segnati tanti. Come nessuno in Italia.


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