In merito agli incidenti accaduti sabato a Cellole la società del San Nicola Calcio risponde alle offese e accuse fatte dal Vice Presidente D’Onofrio dove al termine della partita si è presentato davanti alle telecamere della famosa trasmissione sportiva Sport Event di Mario Fantaccione rilasciando un intervista dove racconta più che altro un suo pensiero visto che lo stesso vice presidente era lontano dall’accaduto e non è mai uscito fuori dallo stadio per vedere e capire cosa stava succedendo. Per conoscere realmente i fatti, abbiamo contattato il direttore generale Luigi di Cirillo dove grazie alle telecamere abbiamo notato la sua presenza proprio quando gli animi si sono accesi. “Io ho seguito tutta la gara in piedi dietro alle due panchine, alle mie spalle stavano i tifosi provenienti da San Nicola. Le due tifoserie hanno incitato i rispettivi giocatori, sono partiti dei cori di sfottò come capita in tutti gli stadi ma niente di che, tutto tranquillo fino al 43esimo minuto. Lepore porta in vantaggio il Cellole dopo aver trasformato un calcio di rigore, un rigore netto indiscusso e senza proteste, dalla panchina locale giustamente si alzano i giocatori ed esultano, ma tranne uno, un calciatore del Cellole si avvicina verso il settore riservato ai tifosi del San Nicola insultandoli e facendo brutti gesti, chiedendo il motivo della loro presenza a Cellole. Tutto questo è accaduto davanti al sottoscritto, mi sono avvicinato alla loro panchina rimproverando il ragazzo ma devo dire che il direttore sportivo del Cellole Vitale prontamente a toni alti ha fatto risedere il proprio calciatore in panchina rimproverandolo di continuo su quello che aveva combinato, penso che il comportamento del signor Vitale sia stato giusto ed esemplare, quello del calciatore no, non lo posso giustificare perché ha fatto riscaldare gli animi, la zona opposta dello stadio invece stavano più di 400 spettatori e non sapendo e conoscendo cosa era successo realmente durante l’esultanza si sono accesi anche loro perché hanno visto che i tifosi del San Nicola lanciavano cori ingiuriosi verso la panchina locale. Poi dopo pochi minuti è terminato il primo tempo, mentre mi recavo nello spazio davanti gli spogliatoi notavo che il cancello principale riservato al settore ospiti e quello di casa erano aperti, avevo chiesto ad uno dei dirigenti davanti agli addetti alla vigilanza se si potevano chiudere, ma sinceramente sono rimasto un po’ sbigottito sulla risposta ricevuta, rispondendomi che non faceva nulla non c’era nulla da preoccuparsi, subito dopo ho visto che sugli spalti tifosi che correvano verso l’esterno. Mi sono preoccupato subito perché i tifosi del Cellole erano almeno in 100, parlo della tifoseria organizzata, rispetto ai circa 25 tifosi arrivati da San Nicola. E’bello parlare davanti ad una tv, farsi grande e puntare il dito senza conoscere i fatti, dicendo solo sciocchezze, al vice presidente del Cellole gli consiglio anche una visita oculistica, da 25 ragazzi venuti da San Nicola li ha trasformati in 100, forse è stato il problema di vista che ha costretto il vice presidente del Cellole a non uscire dallo stadio per vedere cosa stava succedendo! pensando solo ad un rientro economico per i danni che stava ricevendo, danni che ripeto non sapeva neanche lui quali fossero. La cosa brutta è che sono stati i tifosi del Cellole ad andare verso l’autobus dei tifosi del San Nicola per cercare il contatto e lo possono confermare anche le forze dell’ordine che erano presenti”
In fine riceviamo e pubblichiamo la nota stampa del presidente del San Nicola Calcio Beniamino Bernardo.
Il presidente Bernardo in merito all’accaduto tra l’intervallo del match Cellole/San Nicola in data 07/04/2018: “Rimasto incredulo e rammaricato da ciò che è accaduto, ho deciso di non rilasciare nell’immediato alcuna dichiarazione in merito. Ma successivamente, dopo aver sentito le affermazioni del Vice Presidente D’Onorio, mi trovo costretto ad intervenire sulla veridicità dei fatti e su quanto realmente accaduto, perché come si suol dire “oltre il danno anche la beffa”…
Forse è il caso che qualcuno spieghi al Sig. D’Onorio cosa si intende per “ospitalità”, e soprattutto che gli racconti la differenza di trattamento ricevuta al “Clemente” durante la partita del girone di andata.
- la pretesa del pagamento di un biglietto d’ingresso pari a €3,00 per ciascun tifoso ospite, (27 ragazzi con età media di 23 anni) senza neanche un regolare ticket registrato alla SIAE, tenuto poi in piedi senza la possibilità di accedere a poltrone e servizi igienici come la legge prevede, è decisamente surreale in quanto l’accesso al nostro stadio è risultato completamente libero a tutti.
- Che una rissa nasca tra tifoserie, per quanto brutto possa rendersi uno spettacolo, trova più logica. Mi sembra vergognoso che, invece, a scatenare il tutto siano stati i tesserati della società di casa e i loro tecnici, primi rappresentati della stessa, attraverso esultanze ed insulti personali e gratuiti verso i nostri tifosi.
- Paradossale ci risulta anche che mentre io ed il mio gruppo dirigenziale invano tentavamo di placare gli animi tra le due tifoserie, l’unica preoccupazione dell’egregio ed illustrissimo sig. D’Onofrio era la minaccia nei miei confronti del risarcimento di eventuali danni, tra l’altro esterni alla struttura e causati dalla stessa tifoseria di casa! (Perché ad un certo punto dobbiamo anche ricordare che i tifosi con la sciarpa rosso/blu sono locali)
- La presenza della tifoseria del San Nicola è riducibile a n. 30 presenze circa, e no 100 come dichiarato dal Sig. D’Onofrio, quindi in netta minoranza rispetto ai locali.
- Considerato che il Vice Presidente in questione, durante i tafferugli esterni, si trovava all’interno dello stadio senza nessuna preoccupazione per ciò che stava avvenendo, le forze dell’ordine presenti al pullman (a cui rendo plauso per la gestione dell’accaduto) possono testimoniare che i nostri tifosi sono stati nuovamente aggrediti.
- Mi domando come sia possibile permettere l’ingresso all’interno di uno stadio, di bevande alcoliche in vetro, sassi, etc… e come sia possibile che gli ospiti non vengano tutelati attraverso la chiusura dei cancelli tra le tifoserie.
- E ancora di più come sia possibile che una società non si ritenga direttamente responsabile di queste mancanze e pensi solo a chiedere chissà quale risarcimento illecito…
Concludo dicendo che, il “calcio violento” che lui stesso ha citato nell’intervista, sicuramente non appartiene ai nostri ideali. Ripeto: ne abbiamo dato prova nella partita di andata! In tutto questo ho trovato molto più corretto l’atteggiamento del Presidente Freda e del D.S. Vitale.