Il presidente della Casertana Giuseppe D’Agostino ha prima lasciato illustrare la situazione debitoria trovata quindici mesi fa al suo arrivo e poi ha preso la parola: “Tilia si era preso i soldi degli abbonamenti, sponsor e la prima rata dei contributi federali per un totale di circa 400 mila euro. A settembre mi chiamarono per cercare di salvare la Casertana e investì un totale di un milione e settecentomila euro. Quando Lombardi diceva che la società era pulita non era così perché una società pulita non la si dava a Tilia. C’era un piano ben preciso, lo stesso di Tilia.
La situazione che abbiamo trovato la potevamo solo immaginare. Purtroppo abbiamo dovuto ripulire e ricostruire l’immagine della società poiché non eravamo più credibili. Nessuno voleva trattare con noi, nessuno voleva sedersi a parlare e le difficoltà non sono poche. Mi è dispiaciuto trovare un disastro del genere: l’anno scorso il Napoli neppure ci fece avvicinare, quest’anno sono stati loro a voler allacciare i rapporti con noi. Purtroppo c’è anche la problematica stadio che non certo aiuta. Sinceramente in tutto questo chiunque sarebbe scappato. Sta di fatto che anche io oggi non sponsorizzerei una squadra del genere viste le condizioni dello stadio. Sinceramente però mi aspettavo qualcosa in più dai tifosi. Ho investito un milione e trecentomila euro solo per salvarci a fronte di entrate che non coprono neppure la metà della cifra. Speravo che i tifosi ci fossero più vicino, ci dessero fiducia ma non è stato così. Questo non significa certo che vogliamo fare un passo indietro o ridimensionare il progetto. Dobbiamo invece stringerci tutti, fare sacrifici e andare avanti. In una provincia di novecentomila abitanti i numeri che facciamo sono impossibili. Anche a me piacerebbe provare a vincere sempre ogni anno, ma dobbiamo pensare a lavorare possibilmente senza commettere tanti errori. Ovunque andremo ci faremo onore, perché abbiamo una storia da difendere. Non ci lasciamo spaventare da tutti questi numeri e dai debiti, dobbiamo andare avanti e pagheremo tutto. Sicuramente non ci fermeremo”.