Le ultime notizie sui malumori in casa Normanna per l’operato della classe arbitrale, hanno indispettito il presidente Giovanni Spezzaferri e quello onorario Pasquale Corvino. E’ proprio quest’ultimo che senza mezzi termini esprime il pensiero dei vertici dirigenziali. “Ogni mattina leggo di ipotetiche lamentele o azioni contro decisioni arbitrali, ma vorrei chiarire una volta per tutte questa situazione in modo che sia chiaro a tutti. Questo è il mio pensiero ma anche quello di Spezzaferri con cui ci siamo sentiti in mattinata. Non ci è mai passato per la testa di poter mettere in discussione gli arbitri, il loro operato o la loro buona fede e mai succederà. Abbiamo e avremo sempre rispetto del loro ruolo e delle difficoltà che anche loro incontrano ogni domenica. Non è consentito da nessun esponente di questa società assumere atteggiamenti irriguardosi o ingiustificati nei riguardi dell’arbitro o della classe arbitrale in genere. Siamo stati chiari fin dall’inizio che non c’è cosa peggiore che più mi innervosisce questo tipo di atteggiamento. Infatti abbiamo stilato un regolamento interno che punisce ogni calciatore o dirigente che possa essere o ammonito o espulso per proteste perché oltre ad essere inutile crea un danno non solo alla squadra ma anche all’immagine della società. Quindi è chiaro che da parte nostra non abbiamo mai considerato che ci sia mala fede da parte degli arbitri, ma ci sono direttori di gara bravi e meno bravi come ci sono calciatori bravi e meno bravi. Sarebbe il caso che prima di poter contestare una decisione arbitrale debba contestare perché un calciatore si divora un gol davanti alla porta o subisce gol per distrazione. Io considero più grave la seconda che la prima. Per cui i ragazzi devono pensare a giocare, a vincere perché ne hanno la capacità e la forza e non esistono scuse che possano esonerarli da questo compito. Abbiamo un buon gruppo, una buona squadra, riprendiamo il nostro cammino nel pieno rispetto dei ruoli e dei regolamenti sperando di raggiungere al più presto il nostro traguardo. Con questo considero la situazione chiusa per cui si pensasse a giocare e non a esprimere giudizi che possono danneggiare il pensiero e l’immagine di una società che noi con un po’ alla volta e con tanto sacrificio stiamo cercando di costruire”.