VILLA LITERNO – Si sono calmate le acque. Dopo il parapiglia in campo e l’aggressione all’allenatore dell’Albanova Antonio De Stefano, gli strascichi polemici hanno caratterizzato il lungo post partita del derby. Parole fuori posto, accuse, critiche, sfottò, minacce di adire le vie legali: tutto e di più è avvenuto ma pare che ieri, con l’incontro tra il presidente liternese Giovanni Fontana ed il patron casalese Giuseppe Zippo (organizzato da un’emittente televisiva), sia tornata una situazione di calma perlomeno apparente. Il clima resta incandescente ma almeno un minimo di rapporto si è ricomposto tra i due vertici societari.
LA DIPLOMAZIA. A diversi giorni di disputa dello scontro tra titani che ha lasciato intatto il distacco di cinque punti, l’allenatore del Villa Literno Pierfrancesco Ulivi usa una via diplomatica per porre fine ad ogni discussione: “Io sono abituato, così come ad Ercolano ed in altri palcoscenici, a coreografie belle come le ho viste sabato. Io credo che tutte e due le società meritino di giocare in un’altra categoria. Bisogna attenuare queste polemiche legate ad un derby molto sentito. Mi auguro che due realtà importanti del calcio, come Villa Literno e Casal di Principe, possano festeggiare insieme il traguardo dell’Eccellenza”.
L’ANALISI. L’ex trainer di Gladiator e Mondragone si esprime sulla partita: “Riguardo il parapiglia, sono cose su cui un allenatore può nulla. Sono episodi che non dovrebbero succedere, meno male che è rientrato tutto perché il buon senso deve prevalere. In campo è stata una partita molto equilibrata. Noi abbiamo creato qualcosa in più, mentre l’Albanova si è affidata alla propria arma principale: le ripartenze. Per cui non potevamo rischiare troppo, infatti siamo stati attenti con le coperture preventive. Resto contento e carico per il prosieguo del campionato”.
L’ATTEGGIAMENTO. Il Villa Literno ospita sabato il Puglianello alle 15 al “Comunale”. Pierfrancesco Ulivi è fiducioso nel rush finale ma allo stesso tempo spiega perché la prestazione della ripresa rispetto al primo tempo: “Da un 4-2-3-1, Antonio De Stefano si è reso più guardingo affidandosi al 4-3-3. Più passa il temo, più si perde lucidità ed il terreno era pesante. Tutto sommato le occasioni le abbiamo avute e non le abbiamo concretizzate in maniera efficace. Sono dispiaciuto per l’espulsione di Antonio Insigne, immeritata ed ingiustificata da parte di una terna arbitrale che nei minuti finali non ha saputo gestire. Ribadisco che per quello che è stato l’atteggiamento, giocando con un 2001 difensore centrale, un 2000 terzino ed un ‘99 centrocampista, sono orgoglioso della mia squadra”.